Il più controverso ma anche il set più lungo degli ultimi 11 anni, non si può dire che il concerto dei Radiohead in Israele non abbia fatto parlare di sé negli ultimi giorni. Al Park HaYarkon di Tel Aviv i Radiohead hanno scaldato gli animi con lo show più lungo dell’ultimo decennio, regalando anche classici come Karma Police.
Il concerto era stato preceduto da una serie di polemiche tra cui le critiche di personaggi come Roger Waters, che aveva pubblicamente criticato il gruppo per la scelta di suonare in Israele. Non era il solo in ogni caso, in molti hanno provato a persuadere i Radiohead ad annullare la data israeliana nei mesi scorsi. Lo scorso aprile una petizione firmata da diversi artisti (oltre a Waters c’erano i nomi di Thurston Moore e Tunde Adebimpe dei TV On The Radio) chiedeva a Yorke e soci di annullare il concerto. Inoltre diversi attivisti palestinesi avevano chiesto a gran voce di annullare la data ai Radiohead, e persino il regista Ken Loach ci era tornato su.
Tuttavia Thom Yorke non ha mai cambiato idea in proposito, dichiarando di essere contrario a ogni genere di censura culturale e rivendicando il suo libero diritto di scelta senza essere giudicato. “Il genere di dialogo che vorrebbero è del tipo bianco o nero, e io ho problemi con certe cose”, aveva dichiarato a Rolling Stone. “Tutto questo è uno spreco di energia, ed è energia divisiva. Non sta incoraggiando al dialogo o alla comprensione“. E rivolgendoci a Ken Loach, Yorke ha usato queste parole: “Non ci piace Netanyahu più di quanto ci piaccia Trump: eppure suoniamo lo stesso negli Stati Uniti“. Nel frattempo si era guadagnato la difesa di Michael Stipe dei REM, che nei giorni scorsi aveva espresso il supporto alla decisione dei Radiohead di non annullare il live a Tel Aviv.
Alla fine il live c’è stato, e ha soddisfatto tutti i fan.