Pino Daniele nei dischi degli altri

C’è una parte meno indagata e raccontata dell’opera di Pino Daniele che riguarda la sua presenza nei dischi e nella musica degli altri, fuori dalla sua discografia.

Per immergerci in queste piccole e grandi scoperte, diamo un attimo per scontato la conoscenza e la qualità della sua corposa discografia che comincia a fine anni Settanta col sorprendente e viscerale album d’esordio Terra Mia per arrivare alla seconda decade degli anni Duemila. Né tantomeno qui vogliamo riscostruire la sua biografia o cifra artistica, la diamo per conosciuta. E non è possibile affrontare nemmeno tutte le sue collaborazioni, non solo perché sono moltissime ma perché andrebbero contestualizzate una per una e inserite in un percorso artistico e discografico, quindi metteremo dei paletti entro i quali proviamo a raccontare delle sue canzoni che non appaiono nei suoi album, insieme alle curiosità più divertenti. Da tutto ciò restano fuori anche i live, altrimenti dovremmo raccontare dei palchi condivisi con Eric Clapton o Pat Metheny, Chick Corea o Joe Bonamassa, o della “notte della chitarra” del 1989 a suonare Uè Man con Robbie Krieger dei Doors, Phil Manzanera dei Roxy Music e Pete Haycock dei Climax Blues Band. Quindi ci limitiamo ai dischi degli altri.

L’approccio da musicista blues all’americana lo ha sempre portato a vedere le collaborazioni come opportunità e arricchimento, come scambio, pur mantenendo sempre la propria personalità e identità artistica. Questo presupposto gli ha permesso di non aver mai avuto paura di spaziare in generi e mondi apparentemente lontani dal suo.

Molto spesso, e a torto, sono tenute fuori dalla sua discografia, le colonne sonore, a partire da quelle storiche per i film di Massimo Trioisi. Le vie del signore sono finite, è un vero e proprio disco di sei tracce, colonna sonora per il film del 1987 del regista di San Giorgio a Cremano. D’altra parte la collaborazione tra i due è costante, e inizia già con l’esordio cinematografico di Troisi, Ricomincio da tre, di cui però non ci sono registrazioni su disco, così come per le musiche di Pensavo fosse amore invece era un calesse, con la sola eccezione del brano Quando inserito nel disco del 1991 Sotto ‘o sole. Ma la sua musica è stata composta anche per altri film, sin da quando era giovanissimo, a cominciare dalla pellicola La Mazzetta di Sergio Corbucci del 1978, e per il lungometraggio Se lo scopre Gargiulo di Elvio Porta del 1988, e ancora al film di Vincenzo Salemme Amore a prima vista del 1999 , fino al lavoro di animazione Opopomoz del regista Enzo D’Alò del 2003. Nel film di Nanny Loy del 1983, Mi manda Picone, regala alla voce di Lina Sastri il testo di Assaje. Nel programma televisivo Alta Classe del 1992, su immagini di repertorio di Totò che recita ‘A Livella, un suo strumentale di chitarra accompagna la voce del grande attore.

Pino Daniele e Massimo Troisi

D’altra parte, sin dall’inizio del suo cammino artistico Pino ha generosamente donato belle canzoni ad altre importanti voci. Già nel 1980, un’emergente Teresa De Sio, in pieno contesto del nuovo sound napoletano, per il suo album Sulla Terra sulla luna, riceve e interpreta il brano Nanninella, scritto e arrangiato per lei, invece anni dopo, nel 2008, Capelli Rossi è il regalo a Fiorella Mannoia per il suo album Il movimento del dare, cosi come Il gatto e il topo a Irene Grandi, e la bellissima Canzone di Laura incisa da Fabio Concato. Con Loredana e Bertè e Giorgia c’è stata una vera e propria collaborazione a più riprese, dal brano In questa città, portato al festival di Sanremo nel 1991 dalla prima, all’intera produzione del disco Mangio troppa cioccolata per la seconda incluso la scrottura di due testi presenti nel disco che sono Dimmi dove sei e Arriva il temporale.

Parole per mio padre è invece il pezzo che canterà il musicista canadese Gino Vannelli. La chitarra di Pino è presente anche in situazioni che sembrano tanto lontane da lui, come Io dal mare di Claudio Baglioni o La mia isola di Luca Carboni, fino a Vasco Rossi, da sempre fan di Pino, che nell’album Gli spari sopra lo ospita nel brano Hai ragione tu. Una perla assoluta è rappresentata dall’emigrazione negli States con quasi tutta la sua ormai storica Superband napoletana, nel 1983, per produrre e suonare in un intero album, Common Ground, di Ritchie Havens, duettando con lui in Gay Cavalier. Havens è una leggenda in America, oltre a essere stato uno dei nomi di punta allo storico concerto di Woodstock nel 1969. Le collaborazioni con i suoi compagni di sempre sono moltissime, vale la pena ricordare l’album Acqua e viento del 1983 arrangiato per Tullio De Piscopo, dove troviamo anche la nota Stop Bajon. Dopo tanti anni Pino ritrova anche Enzo Avitabile con cui incrocia la voce in una bellissima È ancora tiempo. Nel 2009 insieme a James Senese scrive testo e musica di Cammenanne, un inedito a corredo di una raccolta di successi dei Napoli Centrale, di cui era stato giovanissimo bassista a metà anni Settanta. Nel 1992 produce Living in Percussion del fedelissimo Rosario Jermano. Nel 1984 arrangia il disco di un altro “suo” importante musicista, il percussionista Naná Vasconcelos. Ad un certo punto si fa spazio sempre di più l’esigenza di produrre altri musicisti, soprattutto emergenti, spaziando in generi come la world music e la new age. Questo porterà alle produzioni di alcuni album di Joe Barbieri, dei calabresi Orixas, del chitarrista Lette Berg, del bassista Jimmi Earl, del pianista Mario Rosini e del sassofonista francese Philippe Bourdin.

L’occhio dal mondo emergente napoletano non è mai stato superficiale, Pino è stato uno dei primi a parlare degli Almamegretta e in seguito a collaborare con loro nell’album Lingo nel brano Rootz. Con i 99 Posse invece duetta e suona in Evviva ‘o re. Ci muoviamo in una miniera di pietre preziose e mancano ancora dei gioielli da scoprire, come la partecipazione ad Apasionado, il disco del 1984 di un vero e proprio mito come il fuoriclasse argentino del sassofono Gato Barbieri. In questo caso Pino mette voce e chitarra in Terra me siente, e la chitarra in Tiempo buono, a conferma che gli anni Ottanta sono stati per la sua musica, davvero memorabili. Il rapporto con terre lontane si consolida anche per l’interpretazione della cantante Marisa Monte che trasforma la bellissima E po’ che fa, presente in Bella ‘briana, in Bem Que Se Quis .., incantando il pubblico sudamericano. Il suo smisurato amore per la chitarra e i chitarristi, lo porta a una delle collaborazioni più prestigiose, quella con Al di Meola nel brano The Infinite Desire, presente in un disco del musicista italo americano. Le collaborazioni in dischi altrui sono davvero tante, oltre queste, possiamo allungare la lista ancora con la musicista americana Rachel Z nei brani Peace Of My Heart e Love Is The Power, con Silvia Aprile per la canzone Un desiderio arriverà, con Biagio Antonacci in One Day, e ancora con J-Ax in Anni amari, oltre a prestare la sua chitarra a Gino Paoli in una interpretazione di Napul è e a Roberto Murolo in Dicitencello vuje.

tratto dall’Album “APASIONADO” (1982) del sassofonista argentino Gato Barbieri

Ma andando a concludere, come detto, sveliamo anche qualche curiosità. All’inizio della sua carriera, da giovanissimo Pino collabora ai dischi di Gianni Nazzaro, in particolare nel brano Me ne vado, e soprattutto suona la chitarra e arrangia i brani dell’album Suspiro del 1978 di Jenny Sorrenti, musicista proveniente dal prog e sorella di Alan, e partecipa al disco di Mario Musella degli Showmen (a cui dedica l’album Nero a Metà), ma la sua prima canzone scritta interamente per un altro è Dimane per Peppino Di Capri nel 1979. L’ultima registrazione in studio invece è del 2015, con il rapper Clementino in Da che parte stai?. Nel 1991 Pino ha scritto Pinocchio, per Heather Parisi, ma forse la curiosità più sorprendente è che, con la canzone per bambini Tegolino, cantata dalla piccola Rosita Bini, è stato in gara nel 1990, alla 33esima edizione dello Zecchino D’Oro. Pino è stato soprattutto la sua fantastica discografia ricca di centinaia di canzoni che hanno accompagnato tutti noi in questi anni, ma è stato anche tutto questo, e questa parte un po’ più nascosta vale davvero la pena andarla a scoprire nei dischi degli altri.


Playlist “Pino Daniele nei dischi degli altri”, a cura di Ernesto Razzano

Exit mobile version