Il piacere dream pop di una sigaretta | Cigarettes After Sex

Siamo andati a vedere dal vivo i Cigarettes After Sex al Badaboum di Parigi, che quest’estate suoneranno dal vivo anche in Italia. Qui vi raccontiamo cosa vi aspetta.

È come quando un ragazzo viene troppo presto“, commenta una ragazza divertita fuori dal locale subito dopo il live dei Cigarettes After Sex nell’aria fredda parigina. La fortuna di questa band americana sembra quasi casuale e misconosciuta, a proposito dei Cigarettes After Sex si sa veramente poco, e le informazioni a riguardo del gruppo latitano. Greg Gonzalez, l’uomo che ha fondato il progetto, è schivo e misterioso, la sua voce ambigua e androgina si mescola perfettamente alle calde sonorità dream pop della band, e le sue origini texane non tradiscono nonostante il lungo viaggio che poi lo ha portato verso la grande mela, nel quartiere di Brooklyn.

I Cigarettes After Sex si sono diffusi soprattutto grazie al passaparola della rete. Il loro repertorio è piuttosto breve, l’estetica delle copertine che hanno scelto per lanciare i brani racconta una storia soffice in bianco e nero. L’EP di esordio si chiama semplicemente I., è stato registrato a El Paso (Texas) nell’aprile del 2012, e contiene solo quattro pezzi. Il passaggio successivo è Affection, registrato lo scorso anno a New York, con due singoli. Infine è da poco uscito fuori un nuovo brano dal titolo K.

Sarà chiaro dunque come un concerto dei Cigarettes After Sex possa essere un’esperienza straniante in questo senso: entrare nelle loro sonorità oniriche e poi ritrovarsi catapultati fuori nel giro di poco tempo potrebbe spiazzare l’avventore. Gonzalez non è il genere di frontman che si perde in parole o presentazioni sul palco: al centro c’è la sua idea della musica con tutte le suggestioni di un ambient pop romantico e liberatorio. In una delle rare interviste Gonzalez ha detto: “La cosa più bella che mi dicono le persone è che la musica li aiuta nei momenti di ansia, come una terapia musicale“.

Il processo creativo di Gonzalez è votato a una ricerca catartica, in effetti le sue narrazioni spesso raccontano vecchie storie d’amore, vere e proprie lettere ai tempi andati, e qui sta il cuore della forte comunicazione che riesce a creare con gli ascoltatori. Questo succede nel breve lasso di tempo in cui si può godere live dei pochi suggestivi pezzi di una band che negli ultimi tempi si sta diffondendo a macchia d’olio in modo quasi oscuro e sotterraneo.

C’era sicuramente una strana curiosità sottopalco nell’attesa dell’inizio del live, un misto di aspettative che faceva passare in secondo piano la opening band. La magia con cui ci rapiscono per qualche istante è letale, pezzi come Nothing’s Gonna Hurt You Baby o Affection sono un dolce piacere che ricorda quello breve e intenso di una sigaretta. Forse il nome non è stato scelto a caso.

Fotografie a cura di Clara Blanchet

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