Perché fareste bene ad andare al roBOt Festival di Bologna

Dal 7 al 10 Ottobre a Bologna torna il classico appuntamento con il roBOt Festival, che anche quest’anno offre tante buone ragioni per andare a dare un’occhiata al festival. Il meglio della musica elettronica, splendide locations, e uno sguardo alle arti visive. Ecco cosa propone il cartellone del festival per l’edizione 2015.

La vocazione internazionale

Trentemoller è uno degli ospiti del roBOt 2015

An international event dedicated to digital art and electronic music: live, djset, performance, screening and workshop. Così si presenta il roBOt. 4 giorni, 6 stage e oltre 40 ore di live, dj set, screening e workshop. Bologna, cuore pulsante del progetto, è il solo il centro per l’incontro tra le arti digitali e la musica elettronica: l’innovazione e la vocazione internazionale sono le stelle polari che guidano il roBOt Festival anche per l’edizione 2015.

La line up

Dal grande classico Trentemøller ai new sound di Clark, dalla prorompente novità del progetto di Siriusmodeselektor alla certezza John Talabot, alternando un dj set di Nina Kraviz a uno di Ben Ufo, la line up del festival di Bologna è ancora una volta spettacolare, e offre uno sguardo sul panorama della musica elettronica internazionale a 360 gradi.

Del resto un festival che apre la sua rassegna con l’anteprima del live di Apparat mette già in chiaro la sua filosofia e il suo stile.

Le locations

Dal Teatro Comunale di Bologna, che ha una sua storia legata alla musica classica e sinfonica, e rivive ora invece popolato di nuovi suoni; al Palazzo Re Enzo che sorge proprio al centro di Piazza Maggiore, e che dalla sua terrazza regala una magnifica vista sulla statua del Nettuno; Bologna si presta a ospitare il festival nella sua forma migliore.

La Fiera di Bologna è il cuore pulsante dei set in programma, ma tutto lo scenario si annuncia magico.

L’estetica

Esiste anche un manifesto a cura di Valerio Mattioli per l’estetica hi-tech del roBOt festival. L’attenzione per le arti visive del festival ha stimolato anche un bando di concorso e una call a tutti gli artisti internazionali, per la presentazione di opere d’arte originali e innovative attinenti ai contenuti della manifestazione (tecnologie digitali, estetica accelerazionista, musica elettronica).

Le categorie sono: installazioni, video e animazioni, performance, fotografie, design e autoproduzioni. Ne vedremo delle belle.

La città

E per concludere perché non metterci Bologna in tutta se stessa, più frizzante e creativa del solito nei giorni del festival?

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