Padova. Milano. Roma. Nick Cave coi suoi The Bad Seeds ha fatto letteralmente impazzire il paese, con il suo magnetismo da palco e con set list incandescenti che hanno spulciato tra vecchi classici del nostro cantautore australiano (Into my arms, o The Weeping Song) e i pezzi più recenti (anche quelli che sono già classici come Jubilee Street).
In forma splendida, Nick Cave ha acceso il pubblico con il suo carisma, è sceso dal palco e si è perduto tra la folla: un rapporto – quello con i fan – che non è da tutti, ma lui continua a coltivare e tenere vivo. Ci riesce grazie a quell’immenso talento che non invecchia e lo rende un sempreverde della musica. Carnale e mistico insieme, tanto che una nostra redattrice che è riuscita a toccare la sua mano ci ha raccontato l’emozione del momento.
E l’emozione non manca nel vederlo dal vivo: quel nostro vecchio mostro sacro che si muove ancora tra noi con la sua musica e le sue parole, sin dagli Ottanta, e non ci delude mai. Per ringraziarlo il nostro tributo è negli scatti delle tre serate italiane con cui Cave ha infiammato il paese. Foto del pubblico, come piace a lui (anche se ripeteva di tener via i telefoni, per godersi il live). Grazie Nick, sarai sempre un’ispirazione.
PS – Se volete leggere qualcosa sulla carriera di Nick Cave vi rimandiamo a questa monografia