Tutti nel bene o nel male abbiamo sentito parlare di almeno una delle tante sfaccettature legate all’Expo, ma, in molti di questi casi, si trattava di notizie che nulla avevano a che fare con il tema centrale dell’evento: nutrire il pianeta. Merito indiscutibile di questa mostra multimediale è proprio quello di riportare con forza il focus su quello che doveva essere l’assunto dominate dell’Expo e che spesso e volentieri si è trattato con insufficienza.
La Onlus Cesvi insieme ad Alliance2015 (Network composto da 8 Ong europee), in quanto civil society participants di Expo, ha realizzato una mostra multimediale dal titolo “Uganda-Land of Hope” connessa alla campagna FoodRightNow. L’esibizione tutta trova spazio tra le mura della Cascina Triulza, il padiglione Expo dedicato alla società civile. La mostra consta di una parte video ed una fotografica, realizzate corrispettivamente da Gianpaolo Musumeci e Alberto Prina, dotate entrambe di una propria autonomia e propri spazi, che non si mescolano ma si affiancano. La mostra si propone di sensibilizzare l’opinione collettiva sulle dinamiche ugandesi legate alle attività, promosse dalle Ong, di promozione sociale e di realizzare un tracciato comunicativo tra lo spettatore e i soggetti immortalati che condensa le fotografie e le immagini video ad un ruolo di necessaria strumentalità. Il giorno dell’inaugurazione vede in primis la presenza di Giangi Milesi, presidente Cesvi, il quale dapprima introduce i presenti all’evento in corso per poi passare subito la parola a Gianpaolo Musumesi. Musumeci, giornalista, scrittore ed in quest’occasione curatore della parte video, proietta abilmente il pubblico all’interno del contesto ugandese attraverso i suoi racconti ed interessante è, a tal proposito, il parallelismo che viene messo in rilievo tra le attività umanitarie realizzate dalle Ong e quelle svoltesi durante la realizzazione del materiale audio/video. Entrambe le attività non possono essere realizzate partendo da progetti aprioristici, avulsi dall’ambiente, ma necessitano di un approccio effettivo e diretto in quanto anche una semplice flessione nell’intensità della “sensibilità” adottata per inserirsi correttamente nel tessuto sociale determina una mutamento delle concrete possibilità di attuazione dell’intera opera. La sensibilità con cui opera un elemento esterno diventa un elemento determinante.
Terzo ed ultimo oratore della giornata è il fotografo Alberto Prina che non si limita ad una statica esposizione ma affianca gli spettatori attraverso una narrazione guidata delle numerose fotografie. Seguendo una suddivisione per macro argomenti racconta di come le reciproche influenze tra le attività delle Ong ed il popolo ugandese investono il momento dello scatto. Un viaggio espositivo che nasce dal tema dell’ agricoltura, per passare a quello dell’acqua, fino ad arrivare al cibo. Punto focale difatti non è il cibo in quanto tale ma la sostenibilità di quest’ultimo, garantire che le opere realizzate possano correttamente inserirsi nell’ambiente e permanere anche grazie alla diretta partecipazione della popolazione, con la conseguente interiorizzazione, e le dinamiche di profitto che queste attività possono generare. Infine, una parete autonoma è stata dedicata alle fotografie realizzate dai quattro ragazzi europei che hanno partecipato alla campagna FoodRightNow e che si sono “affiancati” a Prina e Musumeci durante le settimane in Uganda.
Questo è soltanto uno degli eventi che vedrà impegnato il Cesvi. Tra gli appuntamenti che seguiranno merita di essere segnalato sicuramente il rapporto su l’indice globale della fame (Global Hunger Index) che avrà luogo il 12 ottobre sempre all’interno dell’Expo.