Così dopo lavori di perfezionamento tecnico che servono principalmente come esperienza Miyazaki comincia finalmente a fare il Cinema che ha in mente creando e girando Il mio vicino Totoro: è il prologo di un viaggio affascinante fatto di racconti ecologisti e di favole formative che passano da Kiki a Porco Rosso, da Princess Mononoke a Il Castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera. Tra questi La Città Incantata definito da tutti il suo capolavoro assoluto, con un centinaio di riconoscimenti ricevuti in giro per il mondo tra cui Orso d’oro, Bafta e Premio Oscar come film d’animazione nel 2003. Miyazaki col passare degli anni, con il diffondersi dei suoi lavori è riuscito ad ampliare l’orizzonte del Cinema d’animazione, non solo rendendo affascinante ed istruttivo ciò che prima poteva risultare unicamente intrattenimento per bambini, ma innalzando ad opera filmica vera e propria il cartone animato distaccandosi formalmente e idealmente dal mondo Disney e dall’evoluzione tecnico-narativa occidentale senza per questo dedicare il suo lavoro solo allo spettatore adulto, anzi, mantenendo la profonda intenzione di partire dall’immedesimazione dei più piccoli nei personaggi che ha raccontato.
I mormorii in sala stampa dopo l’annuncio facevano da sottofondo a domande che sono rimaste senza risposta e che hanno trovato in un “non posso aggiungere altro” la chiosa definitiva, per il momento. Ciò che pare certo è che Miyazaki nei prossimi giorni terrà una conferenza stampa a Tokyo per annunciare ufficialmente in patria il suo ritiro; ciò che è certo è che il regista ha 72 anni e almeno nelle ultime uscite pubbliche non solo non sembrava malato o provato dal suo lavoro, ma addirittura intenzionato a dare seguito a progetti che in passato aveva messo da parte; ciò che è certo è che i film vanno ai Festival non tanto per i concorsi ma per avere visibilità e per essere venduti per la distribuzione in tutto il mondo e sfido chiunque a dire che non faccia differenza l’annuncio del ritiro di Miyazaki dal mondo del Cinema sulla promozione e la commercializzazione della sua ultima opera ai distributori internazionali.
Per dirla tutta: non è da escludere che i marpioni abbiano anche gli occhi a mandorla e che la notizia sia stata data al momento giusto per essere sfruttata economicamente, non ci stupiremmo di questo; la speranza è che se la notizia, come sembra, è vera, il maestro Miyazaki in futuro ci possa ripensare perchè ciò significherà non solo che la sua decisione non è dovuta a cause di forza maggiore ma anche che il Cinema continuerà ad immergersi negli scenari incantati delle sue animazioni.