Non deve essere stato facile per Simona Frasca, l’autrice del libro sulla storia dello storico marchio di cassette pirata Mixed By Erry, mettere in fila ed ordinare l’impetuoso flusso di ricordi belli e meno belli derivanti dal riaprire i cassetti della memoria sugli anni che hanno segnato l’ascesa dei fratelli Frattasio. Il libro sulla storia di Mixed By Erry, pubblicato dalla casa editrice Ad Est dell’Equatore, infatti, ripercorre almeno tre decenni di storie rocambolesche e avventure imprenditoriali che si intrecciano con la storia di Napoli, del Sud Italia e di tutto lo stivale. In queste storie tantissima musica ma anche molto costume e società.
Il libro che Simona Frasca ha dato alle stampe è tanti libri insieme: racconta innanzitutto il più originale dei marchi falsi degli anni ’80 e ’90 almeno in ambito musicale. Mixed by Erry, infatti, nell’epoca pre-internet ha rappresentato un nome sinonimo di qualità, di suono pulito, di fedeltà non solo musicale. Quella che era nata come la passione di uno dei fratelli Frattasio, Enrico per la precisione, nel giro di qualche anno si è trasformata, grazie anche alla collaborazione della sua famiglia, in un’avventura imprenditoriale capace di dare lavoro a più di cento persone e di fatturare (senza che il fisco ne sapesse nulla) cifre da capogiro.
Ma questo libro non è solo un racconto di una storia picaresca, le pagine vergate da Frasca riescono ad andare più a fondo. Si fa un percorso nelle viscere e nella storia di una città, del sud Italia e di tutto il paese. C’è la musica napoletana, la tradizione regionale più forte all’interno del panorama culturale e musicale italiano, ci sono le dinamiche sociali di una città in cui la legalità e l’illegalità avevano confini molto labili. C’è uno Stato che è presente sul territorio a macchia di leopardo e che in alcuni periodi della sua storia ha lasciato all’autoregolamentazione dal basso molto del controllo dei territori periferici.
Napoli durante la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 ha vissuto stagioni ricche di contraddizioni, gli anni di Maradona, della Nuova Camorra Organizzata, della primavera Bassoliniana e di tantissimo altro. Nel libro di Simona Frasca ci finisce tutto, come in un frullatore che miscela ricordi come Enrico e i suoi fratelli miscelavano canzoni.
Si entra nelle dinamiche che hanno portato dei semplici duplicatori di musicassette ad avere un ruolo determinante nella carriera di molti artisti e nella diffusione in tutto il paese di musica che altrimenti non avrebbe mai potuto raggiungere tante persone. Il libro, per questo motivo, assume un significato molto più importante del semplice racconto pronto ad essere sceneggiato da Sidney Sibilia, restituendo le atmosfere che facevano percepire i Frattasio come benefattori invece che criminali. Il diverso peso criminale dato alla violazione del diritto d’autore in relazione ai crimini come lo spaccio di stupefacenti e gli omicidi che martoriavano Napoli e non solo in quegli anni hanno favorito l’ascesa imprenditoriale di Mixed By Erry, il loro dare lavoro a molte persone era visto come una sana alternativa allo spaccio e all’affiliazione camorristica.
Ma come in (quasi) tutte le storie criminali partite dal basso la parabola era destinata a curvarsi, così in concomitanza con gli albori di internet e con l’affermazione del supporto dei cd anche la storia di Mixed By Erry entra in crisi, ed è quello il momento in cui nel libro troviamo anche la voce delle istituzioni che descrivono perfettamente la presa di coscienza che un fenomeno di contraffazione di quella portata poteva avere per l’intero comparto criminale. La globalizzazione fa il resto, portando in Italia attori molto più grandi e potenti della famiglia Frattasio partita negli scantinati di Forcella. Le pagine finali sono quelle in cui si fa i conti e ci riappacifica con la propria storia che è anche la storia di quegli anni, una lettura che abbraccia varie emozioni e periodi rimettendo a posto tante cose lasciate in sospeso.