METZ – METZ

Voto: 7/10

In risposta a formazioni di 9 elementi almeno, flotte di polistrumentisti che propongono dischi incredibilmente ben arrangiati, uscite dal Canada (un po’ da ovunque a dire il vero) nel decennio scorso, pare cresca nel paese della foglia d’acero, una giovane comunità punk-noise. Una delle prime grosse uscite di questa controtendenza è l’esordio dei Metz, quartetto di Ottawa recentemente stabilitosi a Toronto, per Sub Pop. Proprio ai fasti dell’etichetta di Seattle, ai mix di riff violenti e urla sgraziate dei Mudhoney o dei primi Nirvana, oltre che al catalogo di culto dell’indie rock americano anni ’80 in area Touch&Go (Shellac, Jesus Lizard), sembra riportare questo self-titled, che in 11 tracce per 30 minuti scarsi (10 bombe anfetaminiche più un commiato fuzz-noise) opera una vera e propria aggressione sonica all’ascoltatore.

Uno spietato, assordante tritacarne di distorsioni, gole stremate, percussioni violente e basso martellante, amalgamati nel mix a formare un unico corpo sonoro di infaticabile post punk nutrito di feedback e impeti hardcore. Il carattere paranoico e di costante pericolo non abbandona nessuno dei pezzi del disco, ascolto tutt’altro che accessibile, ma che non per questo manca d’immediatezza, disco punk di carattere nella migliore tradizione, integralista, ma che ti conquista subito, in cui non si avverte un solo calo di tensione, un assalto ben ordito dall’inizio alla fine e messo in atto con foga e decisione.

Non è un lavoro che annovera la varietà tra i suoi pregi e che non necessariamente va assunto per intero, ma è una questione di intenti, neanche per un secondo il problema della raffinatezza o dell’accessibilità trova spazio nell’economia creativa straighforward e essenzialmente DIY del quartetto. “If you can’t fit it in the van, it’s not worth bringing” appunto, tutto ridotto all’osso, nei mezzi come negli obiettivi, essenziale e più aggressivo possibile. Non è nulla di nuovo, ma se è una schiena rotta o il sangue in bocca che cerchi è un disco con cui godi molto.

Streaming del disco + intervista

Tracklist:

  1. Headache
  2. Get Off
  3. Sad Pricks
  4. Rats
  5. Knife In The Water
  6. Nausea
  7. Wet Blanket
  8. Wasted
  9. The Mule
  10. Negative Space
  11. – – ) ) – –
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