Maya Hawke live a Milano: una vera artista a tutto tondo

Ho passato buona parte del concerto a pensare a nomi di artisti capaci di coniugare la medesima credibilità sia come attori/attrici, che come cantanti. Me ne sono venuti in mente un paio, non di più. Basti pensare alla polemica tutta italiana dell’ultimo festival di Sanremo, dove Elodie è stata “criticata” di essere ormai più performer/attrice che cantante. Se aggiungiamo al conto anche l’essere “figlia di”, il mix è quasi perfetto per allentare aspettative e spegnere la critica benevola. O almeno di solito funziona così.

Maya Hawke, invece, l’altra sera in Santeria Toscana 31 a Milano per il suo primo live italiano ha dimostrato di essere una vera artista a tutto tondo. Ricordi di infanzia, amori adolescenziali e tanta intimità puntellano i testi dell’ultimo disco, “Moss”, uscito nel 2022.

Salita sul palco alle 21.48, quello che si trova davanti forse non poteva aspettarselo neanche lei. Un locale gremito da far letteralmente sudare le pareti (“Ehi ragazzi, fa molto caldo, state attenti, uscite a prendere aria se avete bisogno“, dirà dopo la prima canzone) che urla e canta a memoria ogni singola parola di ogni canzone, come se ci trovassimo davanti a un’autrice di lunga data.

Maya Hawke, 24 anni, due dischi e una manciata di singoli alle spalle, invece, è giovane e forse anche un po’ immatura. Ma talento ne ha da vendere. Le canzoni orecchiabili e sincere sanno scavare nella malinconia con l’astuzia di melodie ammalianti. La sua voce è davvero convincente e la band che la supporta completa alla perfezione quell’atmosfera che si muove tra il folk e il pop cantautorale. Tra spazzole sui piatti, piani elettrici e chitarre noise.

Sul palco quasi non concede nulla al suo ruolo di performer, cedendo completamente alla naturalità e ai sentimenti. Con un fare quasi goffo, vive e trasmette il suo modo di essere senza sovrastrutture o ammiccamenti. Sembra una qualsiasi compagna del liceo. E forse proprio per questo piace molto, soprattutto alla generazione più giovane che ieri ha preso d’assalto il locale e l’uscita di servizio a fine live.

 

Un’ora abbondante di concerto in cui Maya offre ad un pubblico adorante il suo ultimo disco e qualche canzone nuova. Lasciandosi andare, nel finale, anche a un “freestyle” e a due cover ( “I Wanna Be Sedated” e “Into My Arms”) avvolta da una bandiera italiana, uno dei tanti regali raccolti dal pubblico durante l’esibizione.

Insomma, un live convincente. Chi si aspettava un prodotto hollywoodiano di poco valore sarà rimasto deluso. Non il pubblico di affezionati che invece, a quanto pare, era già perfettamente conscio del valore artistico di questa bella nuova voce americana.

A chiudere, una nota di costume: a Milano è la settimana della fashion week. Se qualche sognatore avesse provato a immaginare quanto sarebbe stato bello se mamma Uma Thurman fosse andata a sentire il primo concerto italiano di sua figlia, beh, ieri sera avrebbe visto i propri sogni realizzarsi, vedendola aggirarsi in platea per qualche momento durante il live.

Articolo di Giuseppe Guidotti

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