Marta sui Tubi – Lostileostile

Chi sono i Marta Sui Tubi? La band che va a Sanremo ma cita Mallarmé e i Motorpsycho, quella che ha duettato con Lucio Dalla e che canta che male c’è a farlo in tre,  che fa suonare una chitarra acustica più forte della Washburn di Dimebag Darrell e, appena ti distrai, ti nasconde un tempo dispari tra il ritornello e la strofa, la band che evoca delle immagini nei testi come neanche un copywriter di Mad Men riuscirebbe a fare, il cui anagramma è Masturbati o Tamburi Usati (a voi la scelta). La band in definitva che, anche dopo sei album in studio, è praticamente impossibile da etichettare.

A questa lunga lista, con l’uscita del nuovo lavoro LoStileOstile, si potrebbe aggiungere anche che i Marta Sui Tubi sono il gruppo che ha creato una delle più belle campagne di Crowfunding italiane. L’album, infatti, è stato anticipato da una campagna di autofinanziamento su Musicraiser con delle trovate che avrebbero fatto venire voglia a chiunque di investire nel loro progetto:
Passare un pomeriggio in sala prove con i Marta, suonare una jam session con loro, house concert, proporre l’idea per la copertina o per il video, aggiungere una frase di un testo scritto dai fan. E per il fan più folle, disposto a investire 20.000 €, una copia unica di Madcap Laughs di Syd Barrett suonato ‘bene’ dai Marta.

Ma il disco?
Il filo rosso che collega tutte le canzoni dell’album è il tema dell’incontro. Si celebrano gli incontri dai cui nascono amicizie (Amico Pazzo), e gli incontri che diventano amori (Un pizzico di te). Agli incontri che diventano scontri, invece, Giovanni Gulino dedica un liberatorio ‘Vaffanculo’ (Da dannato).

Un altro incontro che caratterizza il disco è quello con il synth. Rispetto ai lavori precedenti, infatti, il pianoforte e il contrabbasso vengono sostituiti dai sintetizzatori e da suoni più elettronici. Questo porta a un cambiamento radicale degli arrangiamenti, che perdono quel gusto barocco che fino all’esperienza sanremese caratterizzavano i tappeti musicali di quasi ogni pezzo della band.

Rimangono, invece, la voce di Giovanni Gulino e le chitarre di Carmelo Pipitone che, come sempre, ti entrano prepotentemente nelle orecchie e prendono a pugni i tuoi gusti musicali scavando dei solchi per fare spazio a nuovi ascolti. La vena pop delle liriche e del cantato viene smorzata dagli arpeggi della chitarra acustica inacidita dai distorsori. Il risultato è un mix di sonorità e influenze agli antipodi, folk, metal, rock, psichedelia, che si incontrano e si condensano nella voce del cantante. Cose così diverse e lontane, che a volte non riescono convivere perfettamente.

Come i precedenti, ad eccezione fatta di Sushi & Coca, anche questo album non mi fa cambiare opinione: l’unica dimensione in cui si possono cogliere e apprezzare a pieno tutte le sfumature di suono dei Marta è quella del live. Infatti il palco, più che lo studio, è il loro l’habitat naturale, in cui tutta la loro potenza e follia compositiva viene portata all’estreme conseguenze. Ne è un esempio L’abbandono, di C’è Gente Che Deve Dormire, che nella sua versione live riesce ad emozionare incredibilmente di più che nella registrazione. Per questo, capire il potenziale delle canzoni di LoStileOstile, e quindi valutarlo, senza averlo ancora sentito dal vivo non è facile.

Per questo il consiglio è di ascoltare LoStileOstile, ma non troppo. Non stancatevi delle canzoni prima di vederle live, perché è solo lì che potrete capire fino in fondo se la nuova musica dei Marta vi piace o meno. Per quanto mi riguarda, già mi pregusto la potenza della versione dal vivo di Rock + Roipnoll.

 


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