Per qualsiasi musicista, non per forza di successo, allontanarsi dal mondo della musica è senza dubbio deprimente: se anche in un breve periodo della tua vita hai provato l’ebrezza di stare in una band, di scrivere canzoni e suonarle live, registrarle o quantomeno provarci, smettere di fare tutto questo all’improvviso fa star male. Se poi negli anni ’90 sei stato il frontman di una delle più grandi band del pianeta e (piaccia o no) il simbolo di un’intera generazione, ritrovarsi due decenni dopo a stare completamente fermo immagino sia davvero devastante.
La pausa di Liam Gallagher è durata tanto, troppo per una Rock ‘n’ Roll Star come lui: dopo lo scioglimento dei Beady Eye nel 2014, l’ex Oasis ha fatto più rumore per la sua vita privata che per la sua musica a causa del lungo divorzio con Nicole Appleton, mentre il fratello maggiore riempiva gli stadi durante il tour del suo secondo disco solista Chasing Yesterday.
Ma nonostante tre anni di stop in cui si pensava seriamente che Gallagher avesse ormai detto addio alla musica, ecco che nell’agosto 2016 iniziano a trapelare alcune sorprendenti indiscrezioni riguardo un suo ipotetico esordio solista nel 2017. Dopo un anno di attesa, As You Were è finalmente uscito e ha praticamente surclassato ogni mia aspettativa: è un disco pieno di pezzi rock con chitarre taglienti e accattivanti, soprattutto in You Better Run, I Get By e Greedy Soul, quest’ultima molto più d’impatto in versione live con le chitarre elettriche distorte anziché acustiche.
La voce ha avuto un miglioramento impressionante e ha ben poco a che vedere con la parentesi Beady Eye o con gli ultimi anni negli Oasis: troviamo addirittura falsetti del tutto inediti nelle ballate dal retrogusto più classico come Bold, Paper Crown e il capolavoro assoluto For What It’s Worth, una fantastica lettera di scuse rivolte alle persone che ama (non a Noel come molti insinuano) definita dallo stesso Liam“la canzone più Oasis dell’album”.
Grazie all’aiuto dei due produttori Greg Kurstin e Dan Grech-Marguerat, Gallagher è riuscito a sfornare un lavoro di grande spessore che sta meravigliando un po’ tutti, persino diversi “Team Noel” che hanno sempre visto nel fratello più grande l’unico degno compositore degli Oasis. Si tratta di canzoni semplici e con pochi accordi come praticamente tutte le creazioni del neo solista di Manchester, ma tuttavia non mancano delle sperimentazioni molto interessanti: è il caso della bonus track Doesn’t Have To Be That Way, che con quel tocco elettronico ricorda un poco il sound dance rock dei Primal Scream, e dell’energica Come Back To Me, dove a tratti sembra quasi di ascoltare la voce del suo amico Tom Meighan dei Kasabian.
As You Were è un disco rivolto non solo ai più grandi che hanno potuto seguire di persona la magica storia del brit pop anni ’90, la diatriba tra Oasis e Blur o le mille risse dei Gallaghers, ma soprattutto a chi come me non ha avuto l’opportunità di vivere tutto questo per semplici questioni di tempo. Riascoltare dopo anni un Liam Gallagher totalmente ritrovato e al top della forma fa solo tantissimo piacere, con la speranza che questa volta non cada di nuovo nei vecchi tranelli, che la sua vena creativa non si rompa come un muro di vetro.