L’appoggio in corsa del Pdl al Referendum Radicale sul tema Giustizia.

Preparatevi, anche solo psicologicamente, a barrare il si per dire no ed il no per dire si; i Radicali sono tornati. I Radicali sono sempre stati grandi promotori di referendum e sostenitori di leggi a forte base popolare. Si deve (anche) a loro la possibilità di divorziare senza dover prima prendersi la briga di creare una religione tutta propria come Enrico VIII o calcare un po’ la mano sul “finché morte non vi separi” stile Bertrand Cantat e rischiare di finire in prigione. Questa volta i Radicali puntano a ben dodici proposte referendarie divise in due parti e già depositate in Cassazione, la prima il 10 aprile e la seconda il 28 maggio. Unico ostacolo, di non lieve entità, è la necessità di procacciarsi ben 500.000 firme entro settembre per poter andare al voto referendario nel 2014. Le grandi incognite che potrebbero far sfumare tutto sono il breve lasso di tempo e un’estate di mezzo.

Questi sono in pillole, sperando di essere il più chiari possibile, i dieci temi che compongono i dodici punti:

Fin qui nulla di nuovo, uno dei tanti tentativi di referendum che ottiene scarsa risonanza a livello nazionale. Tutto questo fino ad ora, quando si è passati da un proposta referendaria in ombra ad una sotto i riflettori, ed è qui che bisogna stare attenti. Tra i quesiti referendari (si vedano soprattutto gli ultimi cinque temi) si può facilmente rilevare un certo “accanimento” verso la Magistratura. E chi in questo momento si propone come il paladino riformatore della giustizia? Proprio lui, il “nonno più amato dagli italiani”. Ovviamente non parlo di Lino Banfi o Gino Bramieri, ma di Silvio Berlusconi. Quale momento e modo migliore per sferzare un colpo alla magistratura? Lo scenario è tutto tranne che implausibile, essendo lui un gran domatore di masse popolari. Sarebbe per lui una gran vittoria che con tutta probabilità aprirebbe le porte verso una futura ed effettiva riforma della giustizia in grande stile. Per ora l’ex-premier non ha ancora espresso un sostegno personale alla questione ma il Pdl è già pronto. La Santanchè e Romano hanno già parlato di sostegno al referendum. Inoltre sarebbero già state inviate a coordinatori regionali, provinciali e cittadini del Pdl delle circolari con le indicazioni di un target di firme da raggiungere. La macchina organizzativa è in movimento, non resta che rimanere a guardare cosa accadrà.

Exit mobile version