I La Suerte sono una band milanese, o forse escono da un sogno in vaporwave, devastato dai gameboy e da Ritorno al futuro, dai jeans a vita alta e gli incubi di Dale Cooper di Twin Peaks. Oggi ci presentano il nuovo video di SOLDY. Che fate, non partite anche voi per il cyberspazio?
N.B. Tutto quello che leggerete nell’intervista potrebbe non essere vero, o falso, o decidete voi.
Come nasce La Suerte? E come nascono i SOLDY?
La leggenda narra che La Suerte sia nata dalla costola di una vecchia band in disuso e dalle spericolate e deprimenti sperimentazioni di Perro e Baba con la lingua italiana.
Un’altra storia invece narra che John Lennon sia comparso in sogno al Baba una notte di mezza estate. Solo che nel sogno c’era anche Lucio Battisti e Gianni Minà. E facevano una cosa a tre con in sottofondo Sultans of Swing. Il Baba in preda alla disperazione raccontò tutto a Perro e decisero di formare una band per lavarsi la coscienza.
La parola Suerte ha un concetto definito, a volte di una direzione impossibile da superare. Ha a che fare con quello che siete voi o con il vostro modo di suonare?
Ha a che fare con quello che sono tutti gli uomini sulla terra.
L’impegno, lo studio, l’ambizione sono importanti, ma la Suerte soverchia tutto e magari muori domani investito da un’auto. Non tu, in generale dico.
Il video di Soldy attinge da un mondo e da una simbologia che appartiene a quel passato che da fine ’80 arriva ai primi del 2000 in che modo vi rapportate con questo passato?
Il nostro chitarrista (Baba) ha il Mullet, veda un po’ lei.
L’aneddoto più vaporwave e pericoloso che La Suerte ha dovuto affrontare in questi anni?
Si dice il peccato ma non il peccatore, ok? Un giorno uno dei nostri in un viaggio mistico credette di cadere all’interno di Snake, il giochino dei vecchi cellulari, e ha creduto di vivere all’interno di Snake per tipo una giornata intera. Al risveglio si è accorto di non avere più il mullet.
I Soldy sono importanti, per qualcuno valgono tutto quello che c’è. Domanda da reality show, siete persi su un’isola deserta ma non potete portarvi nulla. Di che cosa sentireste più la mancanza?
Siamo persi tutti insieme? Con la band? Nemmeno una donna? Beh allora ci mancherebbe una donna, se non cinque.