Se appartenete a quella sciagurata risma di persone che legge solo le prime tre righe di una recensione per poi dare solo uno sguardo al voto finale e decidere se scaricare o meno il disco in questione vi faccio un regalo: b’lieve i’m goin down (fuori per la Matador) è semplicemente uno dei migliori dischi dell’anno.
Lo so, a voi magari il suono di 40 anni di folk, americana e heartland rock statunitensi imbevuti di acido lisergico fa schifo, ma io non posso fare a meno di imbambolarmi davanti allo stereo nel sentire la voce dall’accento strascicato di Kurt Vile che canta con fare scanzonato su ipnotici riff di chitarra.
E’ dal 2011 con Smoke Ring For My Halo (2011, Matador) che il nostro non sbaglia neanche una canzone. Preceduto da Wakin On a Pretty Daze (fantasmagorico disco del 2013, se non l’avete ascoltato ancora fatelo adesso!) il sesto disco dello spilungone di Philadelphia è davvero il suo lavoro definitivo, forse il più maturo, sicuramente il più immediato: dal punto di vista musica rappresenta una vera e propria commistione di tutte le sue influenze e di tutti i suoi precedenti lavori.
Dopo sette anni di ricerca spasmodica di un suono personale (iniziata nel 2008 con i War On Drugs) il nostro raggiunge finalmente un centro di gravità tanto caduco, quanto permanente in cui l’attitudine da jam session che caratterizza i suoi primi lavori e le sue esibizioni live si incontra con l’intrinseca natura folk del suo songwriting.
Se Pretty Pimpin’, il singolo che quest’estate ha anticipato b’lieve i’m goin down, riprende esattamente dove ci aveva lasciato Wakin On a Pretty Daze, il resto del diso è pieno di esili ballate acustiche (Stand Inside e All in a Daze Work) che fanno trapelare un animo ben più risoluto e riflessivo di quanto le tracce più sguaiate e desertiche (I’m an Outlaw, Lost My Head There e la stessa Pretty Pimpin’) vogliano suggerire.
Se appartenete a quella sciagurta risma di persone che legge le ultime tre righe di una recensione per poi dare solo uno sguardo al parere finale che si dà ad un disco per decidere se scaricare o meno il disco in questione vi faccio un regalo: b’lieve i’m goin down è la definizione definitiva di instant classic.