Jamie T – Trick

È tornato definitivamente in carreggiata il singer-songwriter londinese Jamie T con il nuovo album Trick, il quale segue il terzo album studio del 2014 Carry on the Grudge, rilasciato dopo 5 anni dal secondo e dopo oltre 4 anni senza concerti.

L’inglese ha sofferto d’ansia e attacchi di panico (da qua il nome del primo disco Panic Prevention) e anche se ora se la cava meglio ha recentemente affermato che stare in mezzo a molta gente lo disturba ancora. Di certo Jamie Treays non si tira indietro quando c’è da discutere sul tema: “parlarne è una cosa naturale per me” e questo vale per le interviste ma anche per le sue canzoni, nonostante le persone trovino strano che stia ancora cercando di superare il problema, secondo quanto ha recentemente dichiarato al Guardian.

Tinfoil Boy è il primo singolo e primo brano dell’album. È potente, oscuro e orecchiabile, per quanto un pezzo del genere possa esserlo. Il titolo Trick viene citato più volte: “Summer times you feel like a trick, like a hangman words that no-one ever gets”. 

A seguire Drone Strike con il suo classico rap e il suo accento. Anche in questo caso il pezzo è una dinamite che esplode nel ritornello. Power Over Men Tescoland fanno uscire il lato indie-rock di Jamie T; quest’ultima è stata scritta mentre il londinese si trovava negli Stati Uniti parlando del suo paese (terra del Tesco, riferimento alla famosa catena di supermercati Tesco): “But I always end up home, home, back home / In Tescoland”.

La traccia 5 Police Tapes è un altro brano chiave dell’album e ci riporta al vibe dei primi due pezzi. Bassline dark e fondamentale, ritornello che funziona. Il cantante di Zombie se la prende anche con i politici: “All I really see is complicity the dumb fucks call it legal”. Uno dei momenti più importanti e rilevanti di tutto Trick,

Dragon Bones parte subito con un ritornello orecchiabile e allegro, anche se il testo non lo è particolarmente: “Upside down, inside out, If I had a gun I’d blow my brains out”. A seguire Joan of Arc; una canzone nostalgica su una ragazza romantica che non ha mai sentito “those three kind words” (I love you?) in adolescenza e che ancora soffre per questo poiché è probabilmente ancora sola. “Cigarettes taste better when they taste like daydreams” è un’altra line tipica del 30enne di Wimbledon.

Mentre approcciamo la parte finale del disco Solomon Eagle ci riporta anni indietro ricordando i primi Kasabian. Robin Hood, invece, ricorda musicalmente i Libertines. Jamie non si ferma più: “There’s a few things that are true in this life of wonder | 1. Everybody hates the law, and everyone loves a bank robber”. Self Esteem chiude Trick lasciando spazio agli archi per quasi 1 minuto e mezzo in un pezzo melanconico.

Sicuramente Jamie T è tornato definitivamente e con gli ultimi due dischi lo ha fatto presentandosi al meglio della forma. Questo quarto studio album conferma di essere un artista maturo che ha trovato la sua dimensione musicale raccontando nel suo piccolo storie singolari.

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