“Ci vediamo al cinema, a vedere i film della mia mente” è la dichiarazione d’intenti di J Mascis presente nel primo pezzo di Elastic Days, See You At The Movies. Quello che viene proiettato è un patchwork di scene, il cui mood è sintetizzato nell’emblematica artwork, a tinte fosche, in cui una fata piange la morte di un suo simile.
J Mascis, ex leader dei Dinosaur JR, descrive situazioni che appaiono come brevi incisi di vita quotidiana, cercando un equilibrio tra lo spirito cantautorale ed il repertorio Dinosaur, che a partire dagli anni Ottanta ha influenzato l’indie rock.
Ne risultano ballad ricche di pattern acustici, alternati ad escursioni elettriche che rimandano la memoria al gruppo fondato insieme a Lou Barlow, e tendono ad esplodere intorno ai due minuti. Oltre ai pattern frutto di J, che per l’occasione suona anche la batteria, sono presenti le collaborazioni con Mark Mulcahy, Pall Jenkins dei Black Heart Procession e Zoë Randell dei Luluc.
Il continuo rincorrersi alla ricerca di un equilibrio è anche tra chitarre acustiche clean e schitarrate elettriche distorte, marchio di fabbrica dei Dinosaur Jr. Un dualismo che, per scelta di suoni, ma anche per timbro vocale, a tratti ricorda lo spirito cantautorale di altri artisti, declinato nei loro progetti solisti, come John Frusciante e Mark Kozelek in Sun Kil Moon.
Strano a dirlo, ciò di cui si sente la mancanza durante l’ascolto di Elastic Days, è l’elasticità. Infatti, nonostante ci si trovi difronte a pezzi di qualità, sembra manchi ancora qualcosa: c’è ancora da lavorare per quanto riguarda i testi, che non eccellono in quanto ad originalità, e la ricerca di veri e propri picchi durante tutto l’album.