Tra le scoperte che abbiamo fatto durante l’ultima edizione del Premio Buscaglione che si è tenuto dal 4 al 6 maggio a sPAZIO211, OFF TOPIC e CAP10100, tre luoghi simboli per chi ama la musica a Torino, c’è Miglio, una cantautrice bresciana, ma con base a Bologna, di cui sentiremo parlare ancora molto. Dal Premio Buscaglione è tornata con tre importanti riconoscimenti: Premio della critica, Premio Sold Out e Premio Riflettori. Forse quest’estate l’avrete vista suonare sul palco di uno dei tanti festival di cui è stata protagonista. Noi l’abbiamo raggiunta per sapere qualcosa in più su di lei, sul suo percorso e sui progetti che ha in serbo per il futuro.
Futuro splendido è il titolo del tuo ultimo album, uscito lo scorso 28 aprile per Matilde Dischi/Edizioni Curci Music Publishing. La raccolta è composta da otto brani che, attraverso suggestioni sonore e strofe che rimangono impresse al primo ascolto, vagliano gli scenari possibili del futuro che ci attende. Cosa ti affascina e cosa ti spaventa di più di un tempo che non è ancora stato vissuto e che può essere solo immaginato?
Di fatto il tempo risulta non definibile, in costante movimento e in qualche modo imprevedibile. Questo è sicuramente un aspetto interessante e spesso mi capita di pensare a questo concetto. Di paure ce ne sono tantissime, basta guardarsi attorno e i timori aumentano.
Sul tuo profilo Instagram hai pubblicato una breve clip in cui alcuni degli anziani protagonisti del video di My future is you raccontano che cos’è per loro il futuro. Come ti è venuta l’idea di coinvolgerli e cosa ti ha più sorpreso ascoltando le risposte che hanno dato?
L’idea è arrivata per caso, dopo una serie di coincidenze e input. Mi ha ovviamente fatto sorridere la loro diffidenza davanti ad una videocamera, ma allo stesso tempo mi ha colpita la loro naturalezza e una lucidità incredibile nel parlare di cose vere e terrene.
Anche il paesaggio agreste è centrale all’interno del disco, soprattutto in canzoni come Techno Pastorale e Paesaggi in disordine. Oggi sembra impossibile parlare di futuro senza tenere conto che l’ambiente in cui viviamo è fortemente antropizzato e rimane poco tempo per salvare un pianeta su cui nel corso degli anni abbiamo sempre agito come colonizzatori spietati e non come ospiti gentili. Qual è il tuo rapporto con la natura e quali credi che siano le azioni concrete da mettere in atto per salvaguardarla?
La natura per me è meravigliosa, ha una carica contemplativa immensa. Il mare, le montagne, le pianure e i campi fatti di distese infinite risultano per me potentissimi. L’uomo purtroppo, però, è egoista e ha causato danni irreversibili. La soluzione sta sempre nell’educazione e nel divulgare in modo corretto e rispettoso degli altri e dell’ambiente in cui viviamo. Al momento c’è molto lavoro da fare ancora…
Quando hai deciso di iscriverti al Premio Buscaglione ti saresti aspettata di arrivare in finale e di vincere ben tre riconoscimenti: il Premio della Critica, il Premio Sold-Out e il Premio Riflettori? Qual è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato di questa rassegna?
No, mi hanno iscritta al Premio Buscaglione e quando ho scoperto di partecipare ho pensato subito alla possibilità di suonare davanti a un pubblico: mi interessava soprattutto questo aspetto. Tra l’altro le due serate si sono svolte in due club importanti di Torino. Il fatto poi di aver vinto è stata una bella conseguenza che mi ha permesso di suonare ulteriormente (perché il premio Buscaglione permette appunto di vincere delle date in giro per l’Italia) e questo è fondamentale per chi fa musica. L’ho percepita come una bella opportunità senza viverla come una gara, anche perché non concepisco l’arte in tal senso.
Sei nata a Brescia, ma oggi vivi stabilmente a Bologna. Perché hai deciso di trasferirti proprio nel capoluogo emiliano e quali sono i tuoi punti di contatto con la scena locale?
A Bologna ci sono capitata per caso un po’ di anni fa e poi la vita mi ci ha riportata per un’altra serie di coincidenze. Me ne sono innamorata subito, non vivrei altrove, è il mio luogo, per me è sempre bellissima. Bologna è una città libera, avanti intellettualmente e a livello culturale, è multietnica, ha tutto anche se non è enorme. Vado ad ascoltare musica quando mi va e arrivo in quasi tutti i luoghi dove fanno musica a Bologna. Le scene non mi interessano, mi colpiscono le persone.
Com’è nata la tua passione per la musica e cosa ti ha spinto a farne una professione?
Direi che è nata fin da piccola. Mio padre suonava e sicuramente ho recepito la sua passione, in qualche modo anch’io ne sono stata attratta naturalmente. Non è facile farne una professione, soprattutto in Italia, però non riuscirei a pensare di fare altro, nonostante si faccia anche altro per pagare le bollette a fine mese.
Se non fossi diventata una musicista, quale carriera avresti voluto intraprendere?
Non ho mai avuto piani B. Ci sono tante cose che mi affascinano, ma ho sempre voluto essere una musicista. Mi piace molto la filosofia.
Cosa vuol dire nel 2023 essere una donna che fa musica? Quali sono le difficoltà che hai trovato durante il tuo percorso, ma anche i successi che reputi di aver ottenuto come professionista del settore?
Ce lo ricordano spesso che siamo donne. Io vorrei che si arrivasse solo a parlare di musica e di persone che fanno musica, indistintamente. Allo stesso tempo mi rendo conto che è necessario parlarne ancora, a parte la musica, perché viviamo in un paese (ma anche nel mondo, in determinati luoghi soprattutto) che non ha appreso determinate cose e che vede il ruolo della donna vincolato in certi canoni. Siamo influenzati da un’educazione veramente marcia se non quasi inesistente, mi verrebbe da dire. Le difficoltà ci sono anche se spesso non si vedono o non si sentono. Quello che mi sento di fare per contrastarle è salire sul palco e fare ciò che sento in quel momento.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro e come hai trascorso l’estate?
Quest’estate ho suonato il disco in giro e a settembre concluderò con le ultime date. Dall’autunno si vedrà, nel mentre sto lavorando a brani nuovi.
Nel frattempo potete ascoltare i brani di Futuro splendido: