L’Indiebookday è la giornata dedicata ai libri e agli editori indipendenti. Si tratta di una giornata pensata per diffondere la conoscenza di quegli editori che operano al di fuori dei grandi gruppi, con proposte culturali alternative al mainstream e tendenzialmente riservate a un target di pubblico molto ristretto.
Quando è nato?
La prima edizione di Indiebookday nasce in Germania nel 2013 ed ebbe un enorme successo in tutti i paesi di lingua tedesca. Dal 2017 Indiebookday si trasforma in un progetto internazionale.
Come funziona?
L’Indiebookday è l’occasione per condividere la passione per i libri “indie”. Come? Recandosi in una libreria sabato 24 marzo 2018 e comprando un libro di una casa editrice indipendente. Dopo l’acquisto si fotografa la copertina o ci si fotografa insieme al libro e si posta l’immagine su di un social network come Facebook, Twitter, Google +, Instagram o sul proprio blog usando l’hashtag #indiebookday. Non è un caso che da ieri fino a domani a Milano ci sia anche Book Pride, la Fiera Nazionale dell’editoria indipendente che, arrivata alla sua quarta edizione, continua a dare voce e spazio a moltissime case editrici indipendenti.
Molto spesso tanta produzione indipendente meritevole di visibilità non riesce a farsi strada fra i lettori per l’egemonia dei grandi gruppi editoriali che possono permettersi spazi nelle librerie e budget pubblicitari importanti. Per questo più persone partecipano maggiori sono le possibilità di far crescere le piccole realtà.
Guida tascabile per maniaci dei libri (Edizioni Clichy, 2017)
Gli esperti e i lavoratori dell’editoria italiana che si celano dietro la stesura di questo testo non hanno ancora rivelato il loro nome, ma di certo non hanno mai avuto buone intenzioni. Guida Tascabile per maniaci dei libri è il nemico numero uno per chi ha pochi soldi o per chi ha già tanti libri da leggere. I mille libri fondamentali, le liste complete dei maggiori premi letterari, incipit, ricette e una valanga di curiosità che ti farà ridere, venire fame, ma soprattutto voglia di leggere, leggere tanto. (Martina Caucciù Neglia)
Sto sulla riva dell’acqua e sogno (Fazi, 2001)
In un’epoca in cui sms, mail e social network non esistevano, gli unici strumenti per comunicare erano le lettere. Sto sulla riva dell’acqua e sogno è l’epistolario tra John Fante e il suo scopritore H. L. Mencken, editor della rivista American Mercury. Quando John Fante morì sua moglie decise di rendere pubbliche la corrispondenza tra il marito e Mencken che mai si conobbero di persona, ma che ebbero un rapporto importante per la crescita intellettuale di entrambi. Un libro che oggi fa quasi sorridere, ma che riporta in vita l’aura mitica dell’editoria americana. (Ilaria Del Boca)
Paul Mason – Postcapitalismo (Il Saggiatore, 2016)
Se Marx aveva immaginato rapporti di produzione alternativi in piena era industriale, il giornalista inglese del Guardian Paul Mason ci accompagna in un viaggio dentro la rivoluzione digitale e ci lascia immaginare come questa forza motrice e propulsiva potrebbe cambiare le regole del gioco. Per ora siamo tutti vittime della maledizione keynesiana (quando ci chiediamo cosa mettere al posto del capitalismo rimaniamo tutti perplessi), eppure Mason ci lascia intravedere uno spiraglio. Crollerà tutto? (Giovanna Taverni)
Giorgio Vasta – Spaesamento (Editori Laterza, 2010)
Giorgio Vasta, nato a Palermo nel 1970 e poi trapiantato al nord; una di quelle belle menti che si rimpiangono. Dopo il Il tempo materiale, tra i più bei libri italiani degli anni 2000, pubblica nel 2010 Spaesamento per Editori Laterza. Se nel primo romanzo si sentiva il pulsare degli anni di piombo, nel secondo Giorgio Vasta (o il suo personaggio) torna a Palermo in una calda estate per indagare il presente. Il miraggio della Palermo descritta diviene così un ritratto dell’Italia intera, un paese “a somma zero” in piena sconfitta esistenziale. (Martina Caucciù Neglia)
Raymond Carver – Orientarsi con le stelle (Minimum Fax, 2013)
Conosciamo il magistrale talento di narratore di racconti di Raymond Carver, meno quello di poeta. Al solito Carver canta il quotidiano con la voce roca del suo stile minimalista e toccante. E allora entriamo dentro gli Stati Uniti in modo viscerale come dentro un dipinto di Hopper, tra i rapporti di Raymond con il padre, i suoi amori (in primis Tess Gallagher), le sue intuizioni, le sue bottiglie di alcol, e la fatica di essere uno scrittore. E allora partiamo alla volta delle stelle, con le parole di Raymond. (Giovanna Taverni)
Delmore Schwarts – Nei sogni cominciano le responsabilità (Neri Pozza, 2013)
«Oh, Delmore, quanto mi manchi. Sei tu che mi hai incoraggiato a scrivere». Delmore Schwartz, nato a Brooklyn ma di origine ebraiche-rumene: è lui l’European Son dei Velvet Underground, lui che insegnò scrittura creativa a un giovane Lou Reed alla Syracuse University. Poeta e scrittore consacrato a Joyce, ha regalato con quello che dà il titolo a questa raccolta, il racconto perfetto, l’incubo di un giovane uomo che dalle poltrone di un cinema vede sullo schermo la vita dei suoi genitori prima della sua nascita. (Fabio Mastroserio)
Roberto Artl – I sette pazzi (Sur, 2012, 2015)
Romanzo argentino del 1929, I sette pazzi è la storia di una cospirazione, folle, grottesca bizzarra per rovesciare le sorti del paese. Erdosain uomo del sottosuolo, meschino finanche agli occhi di se stesso, che sopravvive tra piccoli furti e il progetto bislacco per la creazione di fiori di metallo, incontra sulla sua strada personaggi ambigui e indimenticabili: l’Astrologo, il Ruffiano Melanconico, Bromberg e il Cercatore d’Oro. Un piano destinato a fallire come ogni speranza e con un seguito, I Lanciafiamme, pubblicato da Sur nel 2015. (Fabio Mastroserio)
Luciano Funetta – Dalle rovine (Tunué, 2015)
Classe 1986, romano d’adozione, Luciano Funetta è stato il caso letterario del 2015. Candidato al Premio Strega del 2016, Dalle rovine è la storia di Diego Rivera, collezionista di serpenti che vive nella misteriosa città di Fortezza. Sulla sua strada incontrerà il maestro del porno d’autore Jack Birmania che gli presenterà il misterioso Alexandre Tapia. Sarà un viaggio dentro l’orrore degli snuff movies tra atmosfere sospese e inquiete e soprattutto dentro «abiezioni private e catastrofi collettive, vittime invisibili e carnefici rimasti impuniti». (Fabio Mastroserio)
Amélie Nothomb – Cosmetica del nemico (Voland, 2007)
La sala d’attesa di un aeroporto è il luogo dove si svolge Cosmetica del nemico, un giallo scritto da Amélie Nothomb, un’eccentrica e talentuosa scrittrice belga che non ha bisogno di presentazioni. La storia ruota intorno al dialogo tra due uomini che in modo del tutto inaspettato finiscono a parlare di tutto (o quasi). Come nella maggior parte dei suoi libri, il linguaggio della Nothomb è incalzante, ma qui ancora di più che in altri, troviamo reali suggestioni di paura come in un romanzo di Edgar Allan Poe. (Ilaria Del Boca)