Di nuovo, quanto tempo! Sono tempi interessanti, in cui è difficile stare al passo con le nuove uscite. Questa la nostra proposta delle ultime due settimane, facendo finta di stare passando la notte in un club.
μ-Ziq – Raver
Partiamo al massimo della spinta (mettiamo che sia un club abbastanza chill) con il vecchio Mike Paradinas che mette insieme un puzzle di vari elementi rave anni ’90. Il risultato è nostalgico il giusto, retrofuturista quanto godereccio.
Elkka – surrender2me
A proposito di godereccio, come fa a non esserlo un disco intitolato Prism of Pleasure? Anche qui una vibe anni ’90, lato trance, lato Ibiza. Una voce che ricorda FKA Twigs, un pezzo sudato alla TSHA senza manifestarne la sofferenza, solo il piacere conturbante.
Priori – Ruins
Ci si infila in una grotta gocciolante con questo strumentale deep come certi angoli scuri di certi club. Un pezzo per rifiatare, meravigliarsi, sentire il respiro, chiudere un attimo gli occhi, abbandonarsi.
Mary Ocher, Your Government – The Rubaiyat Medley, Pt.1
Intermezzo. Una traccia ispirata alle composizioni dell’arpista e compositrice Dorothy Ashby, ispirate a loro volta al poeta persiano del 12esimo secolo Omar Khayyam. Si parte sognanti, violini alla Dirty Three, per passare nella seconda metà a un pop sospinto da dancefloor. Conturbante.
Mikey Enwright – Let go
Qualcuno, a proposito di questo album, ha parlato di post-hyperpop. Furia definitoria a parte, gli elementi formali del genere ci sono tutti, ma rallentati e trasportati in una nuvola post serata dove ci si lascia andare agli ultimi sbuffi. Stairway to heaven.
Martha Skye Murphy, claire rousay – Forgive
Tanto edonismo, arriva il pezzo emo ambient che funziona come un comfort food dopo una settimana pesante. Un pezzo così lush, con queste voci che entrano ed escono, questi suoni acquatici, che sembra fatto di muschio, o bruma, o gommapiuma, o fate voi.
È tutto per questa settimana, appuntamento alla prossima! Intanto mettete like alla playlist qui sotto!