Eccoci, un po’ in ritardo (a dire il vero di una settimana), e ci scusiamo. Allora pront* per questa puntata in cui selezioniamo uscite non dell’ultima ma bensì delle ultime DUE settimane. Spaziamo, in modo meravigliosamente casuale, dall’Africa alla…Svizzera, ai recessi techno sudamericani.
Plethor X feat. STILL – Fendika
Fendika è una parola dell’amarico che significa ‘esulta’. L’amarico è l’idioma del rastafarianesimo, ed è una delle sei lingue ufficiali dell’Etiopia, paese di origine di uno dei membri dei Plethor X, duo milanese. La canzone usa loop di masinko verticale, uno strumento ad arco etiope tipico della musica tigrigna su una base footwork. Nonostante la vibe e il titolo siano gioiosi, tutto il disco nasconde una forte impronta decoloniale, intuibile già dalla copertina.
Garth Erasmus – Gwaing Reverie
Ci spostiamo in Sud Africa. Erasmus è un pittore e musicista, interessatosi sin dagli anni ’80 ai destini delle popolazioni Khoi e San, due gruppi etnici vittima di colonialismo e sottrazione di terre. Il suo attivismo lo ha portato a costruire strumenti musicali tradizionali, come il Khoisan Bow, un arco a corda singola che qui evoca la corrente fluviale (gwaing significa ‘bocca del fiume’ in lingua Khoisan). Insieme a un sax leggero, musica di corrente.
Noémi Büchi – What If It Doesn’t Matter?
Cambiamo radicalmente continente e tradizione, musicale e linguistica. Noémi Büchi, compositrice e musicologa svizzera, affonda il suo concept elettronico nella musica barocca. Ne viene fuori un pezzo di quello che viene chiamato symphonic maximalism, un intreccio fra contrappunto e musica rave, clavicembalo e sintetizzatore. Tradizioni occidentali ma lontanissime.
Anom Vitruv – Ohne Titel 4
Sempre per rimanere alla Svizzera, Amon Vitruv è un produttore di musica techno di cui si sa questo e basta. Il titolo di questo disco è 6.4311, e da qualche parte si legge che è pieno di riferimenti filosofici. Nel Tractatus di Wittgenstein la proposizione 6.4311 dice “la morte non è un evento della vita. La morte non si vive […] La nostra vita è così senza fine”. Sarà? Nel frattempo, due minuti di balletto al pianoforte e glitch.
Verraco – Sì, idealízame
Dopo tutta ‘sta manfrina, un po’ di dancefloor. Anche se questo pezzo non è proprio di un allegro clamoroso, quella techno agrodolce da metà mattinata o fine serata, dove l’orizzonte si espande e ti passa tutta la vita davanti. Producer colombiano e fondatore dell’ottima label TraTraTrax, paesaggi industriali all’alba.
Emma DJ – Untitled
Così come per la traccia precedente, siamo quasi in assenza di frequenze basse. Una traccia hip hop in francese con uno strumentale affilato come una lama, mai rotondo, mai godereccio. Tutti bip, bleep, alte frequenze, rumore bianco, computer, stampanti, scanner. Rappare sopra un elettrocardiogramma.
È tutto per questa volta, ci sentiamo settimana prossima, puntuali eh! Intanto, mettete like alla playlist qua sotto!