In tempi interessanti #14 – Le uscite della settimana

Sisso & Maiko - Singeli Ya Maajabu

Sisso & Maiko - Singeli Ya Maajabu

Questa settimana menu ricchissimo e discordante, quasi da labirintite. Estremi senza soluzione di continuità.

Sisso & Maiko – Shida

Nyege Nyege Tapes è un’etichetta ugandese che ci sta facendo conoscere, madonna grazie, una serie di artisti africani ma non solo altrimenti sconosciuti. Qui si parla di singeli, cioè una dance a 200 bpm fatta di tastiere anni ’80 che in Tanzania va alla grande da 10 anni almeno. Fanno un festival ogni anno a Kampala, Uganda. Altro che Bali.

Hotspring – Glanzstrasse 6

Non sapendo nulla e cercando l’indirizzo su Maps a Berlino (magari no, magari è una qualsiasi altra città in Germania) viene fuori una via che pare già vista, su Possession, quel film anni ’80 sul disastro psichico di tutt* noi. Rimanete per il film, che va visto, fermatevi un attimo per questo pezzo ambient, che merita e non c’entra nulla.

Temir Alcy – Erund

Io giuro che è un pezzo che non sento una linea di basso così ispirata. I primi due minuti sono tutto quello che Tame Impala avrebbe sempre voluto fare, poi parte tutto un casino con la Ciftelia, una specie di liuto tipico dell’Albania, tipo post-rock senza quell’orientalismo à la Kusturica-Gogol Bordello-Nu Genea. Finalmente.

Derek Piotr – Falling Away

Artista transgender se ce n’è una. Musicologa oltre che musicista, tutto il disco è una messa in discussione delle strutture pop o del tradizionalismo di certo folk degli Appalachi, laddove lo strumento di decostruzione è il glitch alla Fennesz. Non il più innovativo dei lavori, ma di ‘sti tempi.

How To Dress Well – Crypt Sustain

Questa la mettiamo per il ridicolo. Un ragazzotto americano, che ha pure preso un PhD di recente in filosofia, che fa emo con chitarre armonizzate tipo Explosions In The Sky, poi melodie alla Kevin Abstract (a proposito), copiare Frank Ocean per sembrare risolti. Insomma, gli elementi per la catastrofe sono tutti lì.

Scythe – Embryo

Chiudiamo con un pezzo minimalista per chitarre. Così clippate che sembrano synth. Accordi minori, una tastiera lontana che dice sempre le stesse cose. Un pezzo sull’assenza che funziona, che non si abbandona alle pacchianerie del precedente. Come cercare di parlare della stessa cosa riuscendoci o no.

Alla prossima settimana! Intanto mettete like alla playlist qui sotto per rimanere sul pezzooo

 

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