Il sequestro di Sydney visto sui social

Sedici lunghe ore in attesa: questa la sorte toccata agli ostaggi della caffetteria/cioccolateria Lindt di Sydney, in balia di un uomo armato (tal Man Haron Monis), a Martin Place. La vicenda si è conclusa da poco grazie all’intervento delle forze di polizia australiane: mentre seguiamo l’evoluzione di com’è andato il blitz (pare che i morti siano due, compreso il sequestratore folle), queste sedici ore sono state così lunghe per un mondo che impazzisce per la diretta. Intanto che il tempo passava sono nate vere e proprie comunità su Facebook, tweet di autore, selfie a Martin Place che pressappoco volevano dire: io ci sono.

Un ragazzo da Sydney ci avvisa in diretta:

Qualcun altro lamenta la copertura mediatica, proprio mentre le autorità avvisano i media di non rilasciare troppe informazioni come tattica:

Qualcuno lamenta il traffico:

Un sito di design australiano pubblica la vista di Sydney vuota dall’alto, mentre un altro invita a visitare l’Australia nonostante tutto. Qui lo scatto delle vie di Sydney vuote.

Panico per un sequestro a Gent, in Belgio:

Ma si risolve tutto presto a Gent, e i due casi non sono collegati. Comunque sia nasce l’hashtag #illridewithyou a supporto degli islamici moderati.

 

 

Intanto a Sydney qualcuno si scatta un selfie nei pressi del caffè Lindt, ed è subito impazzimento e assalto sul web.

Vere e proprie comunità e pagine facebook raccolgono fan degli ostaggi: Elly Chen è una delle prime fuggitive del pomeriggio a Sydney e ha già una sua comunità online. Pray for Marcia Mikhael (un altro degli ostaggi) sfonda addirittura i 1000 fan in poche ore.

Chissà quante cose ci siamo persi.

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