«Bersani dovrebbe essere coraggioso e silenziare un po’ la parte conservatrice del partito», sostiene senza mezzi termini il premier Mario Monti. Per “conservatrice” il tecnico intende la parte più “ a sinistra” del PD, quella della CGIL, della FIOM e degli ex-non-tanto-ex-comunisti. Usa proprio il termine “silenziare” che è un verbo violento, aggressivo, che implica una certa dose di irruenza autoritaria. Sul vocabolario Treccani possiamo leggere quanto segue: «Silenziare: Non com. Ridurre al silenzio; quasi esclusivamente nel linguaggio militare, nel senso di rendere inefficiente una posizione nemica: silenziare un forte, una batteria nemica». Sparare ai cannoni, in sostanza.
Durante l’Impero Bizantino i “silenziari” erano uomini preposti al mantenimento dell’ordine e dello status quo durante le assemblee in cui interveniva il “basilèus”, che, oltre a significare “re”, in alcune zone della Grecia era praticamente sinonimo di Zeus. Addirittura il loro ruolo, quello dei silenziari, divenne tanto importante da essere ufficializzato e venne reso titolo onorifico. Una cosa di cui andare fieri e da rendere pubblica. Un riconoscimento da appuntare sul petto e di cui pavoneggiarsi.
Il meccanismo del “silenziatore” (che è quell’aggeggio cilindrico montato sulle pistole di James Bond) viene spiegato – sempre dallo stesso vocabolario – come segue: «lo scopo viene raggiunto intercettando e disperdendo in tortuosi canali, mediante opportuni diaframmi, gran parte dei gas violentemente effluenti dietro la pallottola». Tortuosi canali e opportuni diaframmi.
Non posso non vederci analogie. Bersani ha costretto il suo partito a firmare il Fiscal Compact, una manovra politica da destra economica. In fondo anche lui a suo modo mantiene questo andazzo, questo status quo e lo fa attraverso i tortuosi canali e opportuni diaframmi di “Italia Bene Comune” e della sua sottostante Carta di Intenti, con la quale si accetta il Fiscal Compact.
Il Fiscal Compact è un modo per sottrarre ai cittadini svariati miliardi di euro all’anno (per poter coprire 45 miliardi, un giorno, forse), che verranno collegati al MES, meccanismo europeo di stabilità, che è un fondo di 500 miliardi il quale serve a salvare le banche dalla banca rotta, o eventualmente gli stati (detto giornalisticamente e impropriamente “fondo salva-stati”), ma viviamo in un mondo in cui le due cose sono parassitariamente interconnesse. Nel concreto è una mossa per riprodurre il sistema neoliberista e per farci pagare il debito creato dalle banche finanziare attraverso la crisi del 2009 (sono tre anni che ne sentiamo gli effetti, e peggiorerà).
Questa simpatica carta di intenti è stata sottoscritta anche dall’antiliberista Nichi Vendola: di conseguenza la “sinistra” era già stata “silenziata” dal servitore del basilèus, Pierluigi Bersani. La dichiarazione di Monti ad Uno Mattina è stata solo una mossa di marketing politico così come lo è la dichiarazione dello sgomento Vendola poco dopo: «Monti è sceso pesantemente in campo con la presunzione di chi vuole partecipare ma vuole anche sentirsi arbitro della partita e decidere chi ha vinto questa partita: l’ha vinta lui. C’è un elemento di arroganza che va respinto».
A parlare siamo bravi tutti. Monti forse più di tutti. Accusarlo di arroganza è un po’ come far notare a Pinochet che non si parla a bocca a piena: non c’entra un cazzo ma si fa bella figura.