History of Falcone

“La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” 

Così iniziava un celebre discorso del magistrato Giovanni Falcone (1939-1992) in un’intervista, forse la più celebre, per una trasmissione di RaiTre. Giovanni Falcone non era solo un semplice magistrato ma anche un marito, un amico, un eroe italiano. È il simbolo della lotta alla mafia. Tra le tappe fondamentali della sua vita:

1964 anno in cui vinse il concorso in Magistratura e sposò la prima moglie R. Bonnici, dalla quale divorziò 14 anni dopo.

1980 anno in cui entrò a far parte del “Pool Antimafia” sotto la guida del giudice R. Chinnici, collaborando con i magistrati P. Borsellino, G. Di Lello, L.Guarnotta, G.Barrile e funzionari della Polizia di Stato A. Cassarà e B. Montana. Grazie a questa collaborazione Chinnici e i suoi portarono a termine il primo grande processo contro la mafia, che reagì bruciando il terreno attorno a Falcone e Borsellino, ma questo non fermò i due magistrati dallo svolgere al meglio il loro incarico.

16 giugno 1987: è forse una delle date più importanti per il nostro Paese, che per la prima volta inchioda la mafia. Il Maxiprocesso sentenzia 360 condanne per complessivi 2665 anni di carcere e undici miliardi e mezzo di lire di multe da pagare, segnando un grande successo per il lavoro svolto da tutto il pool antimafia.

21 giugno 1989: Falcone divenne obiettivo di un attentato presso la villa al mare affittata per le vacanze; su questo avvenimento, comunemente detto attentato dell’Addaura, ancora oggi non è stata fatta piena luce. Se lo Stato aveva conseguito una vittoria memorabile, la partita era lungi da considerarsi conclusa. Inoltre, Caponnetto si apprestava a lasciare l’incarico per ragioni di salute, e raggiunti limiti di età. Alla sua sostituzione vennero candidati Falcone e Antonino Meli. Nel settembre 1987, dopo una discussa votazione, il Consiglio Superiore della Magistratura nominò Meli. A favore di Falcone, votò anche il futuro Procuratore della Repubblica di Palermo, Giancarlo Caselli, in dissenso con la corrente di Magistratura Democratica cui apparteneva.

15 ottobre 1991: Giovanni Falcone è costretto a difendersi davanti al CSM in seguito all’esposto presentato il mese prima (l’11 settembre) da Leoluca Orlando. L’esposto contro Falcone era il punto di arrivo della serie di accuse mosse da Orlando al magistrato palermitano, il quale ribatté ancora alle accuse definendole «eresie, insinuazioni» e «un modo di far politica attraverso il sistema giudiziario». Sempre davanti al CSM Falcone, commentando il clima di sospetto creatosi a Palermo, affermò che «non si può investire nella cultura del sospetto tutto e tutti. La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità, è l’anticamera del khomeinismo».

23 maggio 1992: data in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta. 57 giorni dopo,il suo amico e collega Paolo Borsellino sarebbe morto in un attentato terroristico-mafioso in via d’Amelio.

Il 25 giugno 1992, durante un Convegno a Palermo organizzato da La Rete e dalla rivista Micromega, Paolo Borsellino affermò: «Il vero obiettivo del CSM era eliminare al più presto Giovanni Falcone>>. Falcone dichiarò a riguardo che a volere la sua morte si trattava probabilmente di qualcuno che intendeva bloccarne l’inchiesta sul riciclaggio in corso, parlando inoltre di “menti raffinatissime”, e teorizzando la collusione tra soggetti occulti e criminalità organizzata, come avvenuto per l’omicidio Dalla Chiesa. Espressioni in cui molti lessero i servizi segreti deviati. Il giudice, in privato, si manifestò sospettando di Bruno Contrada, funzionario del Sisde che aveva costruito la sua carriera al fianco di Boris Giuliano.

A Falcone, in Sicilia e nel resto d’Italia sono state dedicate molte scuole e strade, nonché una piazza nel centro di Palermo (nel giugno del 2008). A Falcone e al suo collega Borsellino il comune di Castellammare di Stabia ha dedicato l’aula del consiglio comunale intitolandola a loro nome, e nel comune di Scafati è dedicata loro, una piazza proprio difronte alla scuola elementare “FERDINANDO II DI BORBONE”. Inoltre ai due colleghi magistrati è stato dedicato anche l’Aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Un albero situato di fronte l’ingresso del suo appartamento, nella centralissima via Emanuele Notarbartolo a Palermo, raccoglie messaggi, regali e fiori dedicati al giudice: è “l’albero Falcone”.

Il 23 gennaio 2008, su proposta del sindaco Walter Veltroni, con una risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio dell’VIII Municipio di Roma, la località Ponte di Nona è stata rinominata Villaggio Falcone in suo onore.

All’uscita dell’autostrada Palermo-Capaci, in prossimità del luogo dell’attentato, è stata eretta una colonna che espone i nomi delle vittime di quel 23 maggio 1992. Qui il giudice, sua moglie e la scorta vengono commemorati il giorno dell’anniversario della strage, con la chiusura del tratto al traffico, come avvenuto anche nel 2010.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, massimo organo giurisdizionale USA, ricorda il 29 ottobre 2009 Giovanni Falcone in una seduta solenne quale “martire della causa della giustizia”. Inoltre il 5 agosto 1992,fu insignito di un medaglia d’oro al valor civile:

Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale componente del ‘pool antimafia’, dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Proseguiva poi tale opera lucida, attenta e decisa come Direttore degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio delle Istituzioni.

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