L’annuncio dello scioglimento di una band che ti ha colpito in qualche modo è sempre un po’ una botta nel cuore, e così era stato con i The Walkmen che sul finire dello scorso anno avevano deciso di interrompere a tempo indefinito la loro collaborazione, cosa che poi aveva probabilmente permesso al frontman Hamilton Leithauser di sdoganarsi dalla band e mettersi in solo. Dei newyorkesi avevamo amato quel sound fendente, quel modo di cantare di Leithauser che riprendeva un discorso quasi dylaniano per la contemporaneità brizzolata di questi tempi, e un disco che li aveva consacrati come una delle migliori band indie rock della scena della costa occidentale americana, You & Me.
La mia visione del percorso solista di Leithauser potrebbe perciò essere offuscata dal sentimento, che anche quando ci sono delle direzioni diverse alla fine la natura profonda di una cosa resta inevitabilmente uguale. Come Paul Banks ricalca i sound degli Interpol, e le sue intonazioni, anche lontano dagli Interpol, e persino nelle vesti di Julian Plenti, così anche Leithauser pur abbandonando i The Walkmen si porta via la sua voce e la azzecca ai suoni meno corposi e taglienti del solo album. Così, anche se 5 A.M. inizia stanca, e minimale, diventa un pezzo inconfondibile dell’ideale songbook di Leithauser. E anche se Alexandra sembra la parodia di Bob Dylan, è riconoscibile lo stampo di quella voce intarsiata di falsetti che poi non sono veri e propri falsetti. È quel certo modo di approcciare i suoni della voce alle parole.
Chiaramente manca quell’ispirazione che aveva toccato l’esperienza The Walkmen (anche se già da Lisbon l’ispirazione sembrava essere in discesa), e così The Silent Orchestra diventa uno di quei pezzi di cui possiamo fare anche a meno perché non stiamo mica parlando di Coltrane. E come mi è toccato fare con Paul Banks e il solo project a suo nome, mi sa che dovrò prendere in mano la coscienza e dire che lo rimandiamo alla prossima occasione. Probabilmente la voce di Hamilton in questo momento ha bisogno di essere accompagnata da una band in stile Walkmen per essere apprezzata. O dei testi di Bob Dylan.
Pezzi consigliati: 11 O’Clock Friday Night, Alexandra
Pezzi sconsigliati: Self Pity, The Silent Orchestra