Domenica 25 Maggio si vota, dalle 7 alle 23, per le elezioni europee. Un coraggioso pezzo di Giovanni Fontana sul Post combatte la retorica del bisogna andare a votare per forza altrimenti si delega tutto agli altri e poi non puoi mica lamentarti, e ragiona su una difesa dell’astensione. Perciò, come resistere al richiamo della cabina elettorale, delle sue matite appuntite, del senso di colpa quasi cattolico incultato nelle ore di educazione civica, e decidere – liberi e felici – di astenersi?
Analisi (s)ragionata delle liste e dei candidati
Il ritorno di Clemente Mastella assoldato nelle liste di Forza Italia è uno dei grandi argomenti a favore dell’astensionismo. Il suo motto è ”difenderò le ragioni del Sud”. Altri protagonisti delle liste di Berlusconi sono: Cecchi Paone, Iva Zanicchi, Elisabetta Gardini, una a caso da Uomini e Donne, Fabrizio Bracconieri, eccetera.
Siccome non ci facciamo mancare niente, anche Davide Vannoni, quello del metodo Stamina per intenderci, si candida alle Europee con una lista in solitaria, sperando forse di conquistare i voti del pubblico delle Iene (che però vivono una lacerazione interiore in stile Mediaset: come tradire Iva Zanicchi e personaggi a caso di Uomini e Donne?). Riportiamo un altro dei grandi argomenti a favore dell’astensione grazie alle dichiarazioni di Vannoni: ”è necessario che si voti perché la delegittimazione del potere si ha grazie agli elettori. Negandosi, non votando, si mette in crisi il sistema che si sente poco rappresentativo e quindi spinto al cambiamento”.
Pinco Pallino sarà invece nelle liste del Movimento 5 Stelle, seguito a man forte da Tizio Caio Sempronio e Drogbah per l’elemento etnico integrato. Nel Partito Democratico ci sono le donne, questo è il dato che emerge con più forza: non hanno propriamente un nome proprio ma ci sono le donne.
Anche l’Altra Europa con Tsipras punta sulle virtù femminili e sul bikini di Paola Bacchiddu. Una campagna fantasiosa, quella della lista che supporta il greco: dal comizio dentro la bara al selfie nudo.
Analisi del linguaggio politico
”Più Italia per l’Europa, meno Europa per l’Italia”, lo slogan di Forza Italia per le europee è tutto quello che mai vorremmo vivere in Europa. Berlino che diventa italiana e l’Italia che scaccia via Berlino.
”Ce lo chiede Pinco Pallino” è lo slogan del Partito Democratico. Una certa Gianna per esempio chiede ”niente bufale a tavola”, un’altra chiede ”l’Italia che vince battendo il rigore” (promessa davvero difficile da mantenere per i prossimi mondiali in Brasile: non solo vuole vittoriosa l’Italia, ma chiede pure l’adrenalina di vincere ai calci di rigore).
”Andiamo in Europa per cambiare l’Italia”, di M5S è come dire vado a Courmayer per cambiare Scampia. L’impegno è quello di fermare il predominio tedesco, cosa che caratterizza anche L’altra Europa con Tsipras. Che recita:
”Prima le persone”. Ma no alle persone tedesche. Il sentimento anti-germanico è aizzato anche dall’Italia dei Valori, che evidentemente esiste ancora, e ci va giù pesante: ”Europei. Non tedeschi”. C’è un’aria anti-tedesca in giro che neanche ai tempi di Hitler, anzi.
”Basta Euro”, molto semplice e diretto lo slogan della Lega Nord, che condivide questa questione urgente con M5S. Nessuno sembra volere l’euro, ma poi al momento opportuno tutti lamentano di averne pochi in tasca.
Ci sembra che stiamo trascurando il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. Ma sentivamo proprio il bisogno di un’altra lista deviata alla destra del paese? No. Quindi lasciamolo pure friggere. Molto più interessante analizzare il programma elettorale per queste europee della Lega Nord.
L’Europa si sta trasformando in un impero medioevaleggiante, è uno dei punti cardine del programma. Gli altri sono: Turchia? No grazie; Fuori dall’euro subito!; in tema di immigrazione la solidarietà europea è una frottola per creduloni (che si risolve con: azioni di respingimento, e magari bombardieri su Beirut); riaffermare i valori della tradizione giudaico-cristiana contro l’ideologia del gender. Insomma, chi starebbe provando a costruire l’impero medioevale?
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Ci sono abbastanza argomenti per astenersi, ma se anche siete insensibili al richiamo all’astensione almeno sapete bene cosa non dovete assolutamente votare stavolta (o no?).
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Idee per combattere il senso di colpa
Leggete Nietzsche, prendete il sole, ascoltate il disco che vi accende, o come diceva Baudelaire: ”ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù , come vi pare”.