Fare il fotografo ai festival hippie è bellissimo

Una delle tante incredibili foto di Amir, "connettore" di festival in giro per il mondo

Amir sta editando l’album dell’ultimo festival al quale ha partecipato, mi scrive su facebook chiedendomi di aspettarlo ancora un momento e io apro la pagina online di un quotidiano. Guerre, Renzi, calcio, il compleanno di Berlusconi, la fidanzata di Berlusconi che fa impazzire un villaggio gay. Metto Abbey Road dei Beatles. È di nuovo Amir: mi chiede se ci sono.

Ci sono, gli rispondo. Hai finito con l’album?

Quasi, sto dando qualche tocco finale allo sfondo delle foto.

Sono davvero fighissime, ancora non capisco se sia merito del tuo occhio o se i ragazzi e le ragazze che partecipano ai tuoi festival sono tutti bellissimi.

Ahah, sai, ultimamente in molti mi chiedono la stessa cosa. Credo che si, molte persone che incontro siano bellissime, io le aiuto ulteriormente. Aggiungo la luce.

È qualcosa di molto positivo. Mi spieghi che cosa fai?

In generale creo connessioni tra i festival, lo faccio con la mia macchina fotografica. Prima facevo (lo faccio ancora, a volte) fotografie in studio, poi ho deciso di partire e andare all’estero, viaggiare ed esplorare, prendermi una pausa dalla vita nel mio paese. Sono andato in Nuova Zelanda, un posto stupendo. Una settimana dopo ho letto di questo “Luminate Festival” che sarebbe iniziato un mese dopo. Ho deciso di andarci. Ci ho messo un po’ ad arrivarci perché mi sono perso e sono finito nel posto sbagliato, ma una volta lì mi sono innamorato dell’atmosfera e delle vibrazioni che emanava.

La tua pagina si chiama Trasformation Festivals Eye. A che trasformazione ti riferisci?

Bè, quando finisci in un festival del genere ti trasformi. Scopri nuove cose su te stesso grazie al luogo in cui ti trovi e a ciò che ti sta attorno.

Come ti senti dopo questa trasformazione? E quando è stata la prima volta che l’hai fotografata? Vorrei capire meglio come i luoghi che visiti e le persone che incontri possano cambiarti in modo così radicale. E poi scrivere di ciò è meravigliosamente hippie.

(Amir mi chiede un secondo, dicendomi che sta uploadando le foto e il suo computer è lento)

Bè, è qualcosa di simile all’hippie. Se sei pronto ad aprirti (e anche se non lo sei succederà comunque) questi luoghi magnifici ti porteranno verso avventure e apprendimento. Io uso solo il mio strumento per connetterle tra loro e per vedere attraverso esse.

Figo.

Il primo shooting l’ho fatto al Luminate stesso, ma il primo nel quale ho fotografato ufficialmente è stato un piccolo festival in Australia chiamato “Happy Daze”. E’ stata un’esperienza meravigliosa e ho conosciuto tanti nuovi amici. La location e le persone sono la parte più importante per me. Quando il festival poi si trova su un suolo straniero l’esperienza ha qualcosa di mistico. Se i partecipanti vengono da tutto il mondo, hanno personalità e storie completamente diverse ma quello sguardo simile… E’ fantastico. Auspicabilmente il mio prossimo traguardo sarà in Nevada, al Burning Man.

Che ruolo hanno le droghe in questa trasformazione?

Le droghe possono essere un ottimo catalizzatore per la trasformazione, dal mio punto di vista, se usate in modo appropriato e non solo per stare svegli per buttarsi sul dancefloor.

Quali vibrazioni musicali (e non) puoi trovare a questi festival?

Mi piacciono tutti i tipi di vibrazioni ma di solito adoro spostarmi, esplorare, vagare per la natura. Raramente resto fermo ad un festival, eccetto quando dormo. Nello specifico sulla musica poi ultimamente preferisco cose chill o electro swing, ma la psycho/prog sta iniziando a riempirmi molto più di prima.

Immagino che sia più facile chiederti dove non sei stato rispetto a dove sei stato.

Bè, ci sono tanti posti che devo ancora esplorare. Ho amici da tutto il mondo ma molti di loro li ho conosciuti nel mio paese o nei paesi limitrofi. Per esempio ho un sacco di nuovi amici iraniani che ho incontrato in Turchia. E sai, per un israeliano non è così scontato fare amicizia con un iraniano.

Volevo tenere la domanda per dopo ma te lo chiedo adesso. Come hai vissuto le vicende degli ultimi mesi tra Israele e Palestina?

Non mi trovavo in Israele quando è scoppiato il vero casino. Avevo pianificato da tempo di viaggiare e non sono corso indietro. Il modo in cui in Israele siamo abituati a tutto ciò può sembrare strano visto da un occhio esterno.

Ti aggiungo agli amici perché non riesco mai a capire quando stai scrivendo e quando no.

Ahahah, non hai idea di quante richieste di amicizia ricevo da quando ho iniziato questo lavoro.

Posso immaginare. Io sono italiano e tu israeliano e abbiamo un’amica tedesca in comune. Fa strano se ci pensi.

Ahahah… la bella T… “good spirit”.

Ho vissuto per qualche tempo con una sua amica a Monaco e ci vedevamo spesso. Parlavamo di qualsiasi cosa, dagli Hiatus Kaiyote ai segni zodiacali indiani.
Comunque, cosa intendi dire sul conflitto e l’esserci abituato?

Guarda, lascio di solito la questione ai politici e agli attivisti. Una delle ragioni per cui ho iniziato a viaggiare era per l’eterna guerra nel mio paese, le proteste e i vari occupy, ho iniziato a pensare di aver bisogno di una pausa. Prima avevo fatto molte fotografie urbane ed una era pure stata pubblicata dai giornali.

Usciamo dall’argomento guerre.

Ahahah, si, non è molto hippie per noi.

Voglio tornare sulle persone che incontri in giro per il mondo ai festival. Che tipi sono? Ragazzi e ragazze hippie o anche impiegati di solito in giacca e cravatta che cercano di fuggire dalla quotidianità della città?

Al momento non sto viaggiando come facevo e come vorrei. Questo è “nuovo” per me e ora sono io stesso a lavorare in un’azienda high-tech. Colgo l’occasione per visitare molti luoghi in Israele, dove ci sono un sacco di festival interessanti da fotografare. Anche qui incontro sia locali che persone che arrivano da tutto il mondo. Spero che il mio progetto si evolva abbastanza per farmi essere sempre in viaggio.

Ci sono altri fotografi che lavorano per la tua pagina?

No, le foto sono tutte mie, ma sto pensando di dirlo anche ad altri così da riuscire a coprire ancora più festival.

Mi interessa comunque molto, soprattutto in questo periodo, avere un occhio sulla scena dei festival israeliani. Tempo fa mi ero interessato ai movimenti artistici e avevo letto di questo tizio (un artista) che girava per Tel Aviv all’interno di una specie di razzo, per manifestare contro la situazione del conflitto.

Ci sono tantissimi festival shanti, hippie, rave, in Israele in questo periodo. La maggior parte dura due o tre giorni al massimo, non di più. Poi ora siamo in periodo di vacanze, quindi ce ne sono davvero tanti. Per i movimenti artistici, al momento non li seguo, scusa.

Quali sono i tuoi piani per il futuro? Pensi che continuerai per sempre a girare il mondo facendo foto ai festival?

Non lo so, mi evolvo come tutto e se questo significa che in futuro viaggerò meno e fotograferò meno festival, così sia, questo sarà il mio percorso. Ma per ora, nel futuro più vicino, i miei piani sono di viaggiare ancora di più, raggiungere più persone e luoghi sconosciuti. Se tutto va bene questo inverno tornerò in Europa come fotografo ufficiale della stagione invernale e poi, come ti dicevo, al Burning Man.

La paga com’è? Ti permette di sopravvivere e di continuare a viaggiare?

La mentalità della maggior parte dei festival hippie è “aiuta” ed “entra gratis”, è più tutto basato sullo scambio. Poi devo dire che ho avuto un ottimo inizio come fotografo e se tutto va bene in futuro inizierò a chiedere di essere pagato. Questo è il motivo per cui il mio computer è lento e al momento sto viaggiando poco, perlopiù in Europa.

Qual è il festival migliore al quale hai lavorato? Ho appena visto il video dell’uomo rosa sulla tua bacheca.

Ahahah, verrà in Israele il 10 e 11 Ottobre e lavorerò a quel festival, quindi ti tengo aggiornato. Per rispondere alla tua domanda credo che il migliore sia stato proprio il primo, il Luminate. Però è difficile, perché ogni volta l’esperienza è diversa, anche quando torni per la seconda volta nello stesso luogo, non è mai lo stesso.

Mi dai qualche dritta su dove andare l’estate prossima?

Il Momento Demento in Croazia è organizzato da italiani, potresti partecipare come aiutante. In generale è il miglior modo se vuoi viaggiare senza spendere molto.

La Croazia è sulla mia lista da molto tempo e glielo dico. Ringrazio Amir e gli auguro ogni bene per il suo progetto. Lui mi risponde che non crede nei like su Facebook ma solo nelle persone. È una frase semplice ma che porta una sua verità. Trovo comunque la sua pagina stupenda, forse proprio perché piena delle foto di così tante persone.

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