Soundtrack: Fabrizio De André – “Un blasfemo” [Here]
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino
non avevano leggi per punire un blasfemo
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte
mi cercarono l’anima a forza di botte
Qualche giorno fa non sarà sfuggita a nessuno la “manifestazione” dei parlamentari del PDL che sfilavano allegramente per le strade di Milano, sicuramente fermandosi ad osservare le vetrine di qualche bel negozietto o riflettendo se era meglio fare un “corteo” a piedi o in autobus. Molti sono addirittura arrivati in auto al Tribunale di Milano, il punto di arrivo dei Berlusconiani che protestavano contro l’accanimento giudiziario che Silvio Berlusconi stava ricevendo.
All’improvviso la retorica legalitaria diventa retorica “anti-manettara”, contro lo stra-potere dei magistrati comunisti che, evidentemente frustrati dal fallimento del socialismo reale nei paesi dell’ex-blocco sovietico, se la prendono con l’uveite liberista del Cavaliere. Alla luce di questi fatti il “popolo” (solo i parlamentari e i politicanti) del centrodestra si è diretto verso il Tribunale di Milano con l’intento addirittura di occuparlo perché non c’è giustizia.
Quello che è successo è stato in verità la metafora di qualcosa di schizofrenico. Proviamo raccontarla in un altro modo. Partirei da una serie di dichiarazioni degli stessi uomini del centro-destra che erano lì a difendere il loro re.
Daniela Santanchè (visibilmente riconoscibile nelle foto della “protesta”) sembra essere sempre pronta a difendere i diritti di chi subisce abusi da parte delle forze dell’ordine e della giustizia in generale. Infatti quando si accertò che il poliziotto Spaccarotella aveva effettivamente sparato al tifoso Gabriele Sandri uccidendolo e arrivò la sentenza di Cassazione con la quale lo si condannava per omicidio volontario, lei disse con semplicità: «gli uomini delle forze dell’ordine anche se sbagliano non sono mai assassini».
Anche la presa di posizione di Ignazio La Russa, nei confronti dell’abuso di giustizia, è da sempre noto e risaputo e con la sua voce particolare (la quale gli è valsa il doppiaggio di una puntata dei simpson) affermò all’epoca dell’omicidio Cucchi: «Di una cosa sono certo: del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione». Sarebbe stato bello avere una qualche argomentazione da parte di quello che all’epoca era il Ministro della Difesa, ma non arrivò e il caso Cucchi è ancora lì tra le dichiarazioni ad canis cazzum.
Avrei potuto riportare altre dichiarazioni retoriche e confacenti fatte da qualunque esponente del centrodestra nei riguardi dell’operato della giustizia, salvo poi sputarle in faccia quando si tratta di toccare il “re” e i suoi affiliati. Avrei potuto riportare un qualunque filo di fiato emesso da Giovanardi emesso in questi suoi svariati anni di militanza politica, ma non lo faccio perché è roba davvero troppo grottesca anche per me.
Quello che mi preme sottolineare è che quando si toccano i diritti del Gran Visir o delle sue affiliazioni di potere, il centrodestra diventa improvvisamente un baluardo contro lo strapotere della magistratura. Quando invece si tratta di capire se un poliziotto ha pestato a morte un tifoso, uno spacciatore o un ubriaco (ricordo a tutti che si tratta di “persone”) immediatamente partono le difese per il buon operato delle forze dell’ordine. Non sia mai dovessero caricarli.
Pochi giorni dopo l’#OccupyTribunaleDiMilanoPerFinta, a Roma un gruppo di studenti ha occupato un palazzo per reclamare il diritto all’abitare e con la volontà di creare uno studentato pubblico ma la Polizia è immediatamente intervenuta. Appena si tratta di costruzione di “welfare dal basso” la polizia sgombera, quando i parlamentari pro-Silvio occupano un tribunale non succede assolutamente nulla. Proviamo a chiederci un po’ tutti: «se avessi provato ad occupare un tribunale, cosa mi sarebbe successo?»