I Dumbo Gets Mad arrivano al Lanificio 25 di Napoli in una fredda notte di gennaio per presentare il loro nuovo album, Thank You Neil. Il disco è un tributo all’astrofisico e divulgatore scientifico americano Neil deGrasse Tyson, e se a loro tocca ringraziare Neil, al pubblico non resta che dire grazie alla band per questo dischetto pieno di sonorità esplosive, che vaga tra l’Emilia paranoica di Reggio e la psichedelia di Los Angeles (la band si divide geograficamente tra queste due città, creando un legame oltreoceanico).
Se Quantum Leap aveva saputo conquistarci con la sua carica esplosiva, stavolta i Dumbo Gets Mad sono più raffinati nelle sonorità, basti ascoltare l’attacco del disco, Universal Guide, un concentrato di un minuto che ricalca lo sci-fi verso cui ci invitano a seguirli, come un perfetto invito al viaggio onirico e soffuso. La voce di Carlotta Menozzi è in forma come al solito, la formazione è cresciuta, tastiere e chitarre si incastrano perfettamente sul palco mentre va in scena l’epopea di Neil. Youniverse, Misanthropulsar, sono piccoli viaggi cosmici low-cost per tempi moderni. Quello che manca in questo viaggio forse è l’esplosione più rabbiosa di Quantum Leap, che però sulla coda del concerto arriva a far ballare il pubblico: i Dumbo ripropongono quei vecchi brani per cui li avevamo conosciuti qualche anno fa, e questo risveglia un po’ l’atmosfera, e rimescola le carte sul tavolo. Thank you Dumbo.
Tutte le foto sono di Michela Sellitto (diritti riservati)
parole a cura di Giovanna Taverni