Don’t change!

Molto spesso, e nonostante viviamo nel ventunesimo secolo, in un mondo che si dichiara fieramente aperto, si sentono in giro discorsi allucinanti sull’ (esempio) inferiorità della donna, o diatribe impregnate di razzismo che fanno dubitare dell’esistenza di menti autenticamente progressiste in questo paese. Si sente parlare ancora di negri, o di presunte superiorità e/o inferiorità, e la cosa è sconfortante. Con un atteggiamento del genere è quasi naturale che l’Italia avrebbe trovato un suo profeta in Romney, uno che vorrebbe i finestrini degli aerei apribili (?) e che accusa i poveri della loro povertà. Si fa un gran parlare di ”poveri che meritano la propria povertà”, persino Renzi ha cavalcato l’onda di questo pensiero insistendo sulla meritocrazia, sul far sì che il figlio dell’operaio abbia le stesse possibilità di riuscita nella vita del figlio del ricco. Eppure, esiste ancora chi pensa che una società che si fonda su questo concetto sia mostruosa piuttosto che più libera e decente.

C’è uno spunto di riflessione di Nadia Urbinati sul paraculismo all’italiana: un giovane ragazzo che lotta per i suoi ideali e poi una volta dentro il sistema rinnega tutto per conservare le proprie posizioni privilegiate. Riuscite ad immaginarvi sul serio, anche per mezza giornata, a convivere con lo status quo? eppure capita nelle migliori generazioni. Anche se per molti è il simbolo del potere, Barack Obama è anche il simbolo delle minoranze che sono arrivate al potere, e che non sono riuscite a dimenticare la propria esperienza di essere uomo o donna parte di una minoranza. In certi casi capita di pensare che dovremmo baciare il culo di quei pochi che, nonostante siano arrivati al potere, tentano ancora di cambiare le menti delle persone, tentano ancora di andare in controtendenza con lo status quo.

Nel nostro balordo tentativo di portare questo vento di progressismo in giro attorno a noi, bisognerà parlare del caso: il caso di essere uomini o donne, il caso di essere neri o giapponesi, il caso di essere ricchi o poveri. Se riuscissimo di più a cantare che ad avere paura, forse dimenticheremmo quanto questi particolari siano poco interessanti.

NDR – Stanotte seguiremo la campagna e i risultati con aggiornamenti su twitter: diffidatene.

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