Mi sono da poco imbattuto nella teorizzazione del discorso uterino e mi è subito parsa la categoria dell’estate. E’ un’espressione che ben si attaglia a un’ampia gamma di casi.
Ma cos’è il discorso uterino? E’ una modalità comunicativa che prevede il lamentarsi esageratamente di qualcosa, riuscendo, in questo modo, ad esorcizzare l’oggetto stesso del lamento.
In questa breve carrellata vi spiego perché il discorso uterino ha dominato gli ultimi mesi (e non solo).
Berlusconi uterino
Va be’, qui è facile. E’ stato condannato, lo sanno tutti. Noi gli avevamo proposto di affrontarla con autoironia. Lui invece l’ha presa malissimo.
A un certo punto è andato in piazza e di fronte alle bandiere di Forza Italia – ristampate per l’occasione – si è messo a piangere. Un lamento profondo che ha commosso tutti, dai militanti di partito fino a Napolitano.
Ora di preciso non si sa come stia. Però c’è un sacco di gente che chiede venga graziato, o che almeno non finisca ai lavori socialmente utili. Passare dal dare due botte a Ruby al dare le cartelle della tombola al centro per anziani sarebbe un incubo.
Gli organizzatori di festival
L’organizzatore di festival è uno che dedica buona parte del proprio anno a programmare un week-end. Passa i mesi a telefonare, partecipare a bandi, chiedere permessi, contattare complessi musicali e fare complessi ragionamenti.
Poi, poche ore prima della chiusura dell’evento, si accorge di essere in profondo rosso. La cassa piange nonostante una birra piccola costasse 4€.
Allora l’organizzatore di festival si dispera. Sale sul palco e lancia un S.O.S. Offerta Libera. “Vi prego, riempite la scatola che trovate all’entrata”. Il suo discorso uterino prosegue con amici, conoscenti, passanti e i due ubriachi addormentati accanto alle casse.
L’anno successivo, miracolosamente, l’organizzatore di festival non solo ha imbastito di nuovo l’evento, ma ora ci sono anche più concerti, più stand e più ragazze. E noi siamo contenti (però la birra la portiamo da casa).
Vostra madre
Quel venerdì di inizio agosto pensavate che, con l’inizio delle ferie, una distesa di giorni rilassati vi stesse aspettando. Non avevate fatto i conti con vostra madre.
E’ da maggio che ricorda perfettamente la data di inizio delle vacanze e, non appena lasciate l’ufficio, vi arriva la sua prima chiamata. Ma come? Non avete intenzione di passare una decina di giorni a casa dei vostri? Ah, avete prenotato un volo. E vostra sorella, che è arrivata ieri con marito e figli al seguito e ci terrebbe tanto a vedervi? Dai, andateli a trovare!
Ci proverete con tutte le vostre forze a resistere ai suoi discorsi uterini. Vi tenterà con le lasagne, vi minaccerà con silenzi delusi. Alla fine alzerete bandiera bianca, regalandole una fetta consistente delle vostre vacanza.
Gli animalisti
Gli studi pubblicitari si fregano le mani ad ogni inizio d’estate. Di certo arriverà la ben nota commessa.
Di solito sono associazioni dai nomi evocativi (Feticisti delle quattro zampe, Bastardino mon-amour, Sucking cockers) a richiedere l’ennesimo spot in cui alle immagini dai colori inquieti si unisce una voce calda che ti invita a non abbandonare il tuo peloso amico.
Sull’efficacia dei discorsi uterini degli animalisti non si sa molto, ma indubbiamente ci hanno regalato bei momenti di televisione.
Le coppie estive
Una coppia estiva la riconosci subito perché, quando lei va in bagno, lui scrive frettolosamente alla sua ex che, ancora distrutta per essere stata mollata dopo anni e tradimenti, non riesce a darsi pace.
Poi l’estate finirà, le tette della nuova ragazza verranno coperte dai maglioni, perdendo così (parte) della loro attrattiva. A quel punto lui si accorgerà di non avere più molti amici (apparentemente perché hanno preso le parti della ex bistrattata, ma in realtà sono invidiosi delle già citate tette) e vorrà ritornare all’ovile.
Ma come fare? Lei non lo vorrà più. L’unica chance è allora il discorso uterino. Finti sensi di colpa, sms chilometrici in piena notte e citazioni di Fabio Volo dovrebbero bastare.
I rapper
I testi dei pezzi hip-hop sono la declinazione lirica del discorso uterino.
Mio padre mi riempiva di botte. Hai fatto la troia con un altro. Sono cresciuto nell’odio del ghetto. Vivo con la rabbia dentro. Mi fate schifo. Voglio solo macchine, catene d’oro e una pistola. Tu non sai cosa si prova ad essere me, man. Il mio unico amico è il cappellino che mi vedi in testa. Mi piace come muovi il culo. Yo. Quelli come me disprezzano quelli come te. Non finirò in galera.
Gli interisti
Da quando la Juve ha scippato uno scudetto gli interisti vivono in un perenne lamento.
Metteteci poi che a un certo punto si sono ritrovati con un triplete in mano. E l’anno dopo hanno assunto Benitez.
La vita dei tifosi nerazzurri si svolge in un brodo di malinconia, rabbia e ricordi. Forse solo Joseph Roth e gli ebrei galiziani riuscirono ad eguagliare il senso di sconfitta esistenziale che si respira negli Inter Club.
E io tifo Inter.
Tribute band
Se i testi dei pezzi hip-hop sono il discorso uterino trasposto in versi, sul pentagramma questa categoria può essere interpretata solo dalle tribute band .
Poche cose sono più stucchevoli di un gruppetto che ripropone Gli spari sopra alla Sagra della Trippa di un paesino dell’Emilia profonda. Il seccante feticismo di cui sono oggetto i Guns N’ Roses, Ligabue, gli Abba (!!) nasconde quasi sempre un vuoto creativo.
Siamo prima di tutto un sito di musica a cui piace la musica, non chiedeteci di voler bene a chi passa il tempo a lamentarsi di quanto l’ultimo cantante degno di questo nome ad aver inciso un disco sia stato Bon Scott. E si fa pagare per imitarlo.