David Lynch fuori campo cinematografico

‘Il cinema mi manca ma non ho idee che catturino la mia attenzione, e il cinema è cambiato e sta cambiando, in peggio. Non so perché, ma il modello tradizionale, dei film da vedere in sala, è sotto attacco. E non credo che un film si possa vedere come si deve su un iPad’. Manca un mese al compleanno del regista americano che non riempe le sale cinematografiche dal 2006, anno di Inland Empire, eppure non si può dire che intanto si sia fermato o che manchi di ispirazione. Siccome le strade delle cinepresa sono diventate banali lui per esempio ha deciso di battere quelle dell’elettronica, debuttando con l’album Crazy Down Time, anche se nel campo della musica non era proprio un novellino, si ricordi la collaborazione nel 2010 all’album Dark night of the soul (Danger Mouse & Sparklehorse).

Ultimamente Lynch ha inaugurato anche la mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere alla Fondazione Cartier di Parigi, dove sono in esposizione sue installazioni, sculture e diverse animazioni. Sempre a Parigi è stato inaugurato a Montmartre il Club Silencio (che ricorda i tempi di Mullholand Drive), “Ho voluto creare uno spazio in cui potessero confluire tutte le discipline” – dice David, e infatti nel club si trovano un palco per la musica live, una sala proiezioni, una biblioteca con testi selezionati dal regista, un bar, un ristorante, e una sala fumatori che nelle intenzioni di Lynch dovrebbe somigliare alla foresta americana dove lo stesso regista ha iniziato a fumare.

Intanto se vi manca il Lynch con la macchina da presa accontentatevi dello spot del Dom Pérignon.

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