Cronopios e famas: il realismo visionario di Cortázar

C’è stata una sera in cui Julio Cortázar ha avuto la visione di questi esseri, i cronopios e i famas. Tutto sta a vedere noi da che parte stiamo, se la nostra anima è più vicina a un cronopio o a un fama, ovvero bisogna misurare il nostro grado di eccentricità. Come ha descritto le due “geníe d’esseri” brevemente Italo Calvino, “dire che i cronopios sono l’intuizione, la poesia, il capovolgimento delle norme, e che i famas sono l’ordine, la razionalità, l’efficienza, sarebbe impoverire di molto, imprigionandole in definizioni teoriche, la ricchezza psicologica e l’autonomia morale del loro universo. Cronopios e famas possono essere definiti solo dall’insieme dei loro comportamenti”. Da qui in poi mi perdo.

Per esempio, un cronopio che diventi Direttore generale della radio, senza alcun motivo, potrebbe iniziare a trasmettere tutte le trasmissioni in rumeno, con grave deprecazione dei famas: il cronopio ovviamente verrà scacciato dai famas al suo ruolo, le trasmissioni torneranno in lingua nazionale, eppure – ristabilito l’ordine – capita che il rumeno diventi alla moda in società, persino tra i famas. È il tocco del cronopio folle. Il cronopio vive in un altro mondo, se nella tasca trova un pacco di fiammiferi al posto delle chiavi di casa sospetta che il mondo si sia spostato, e quando un fama gli offre del tè ha paura di trovarci dentro delle formiche. Il fama invece è un filantropo con l’orologio, in fondo non sono malvagi anche se fanno lavare troppi fazzoletti alle cameriere per risparmiare tempo e denaro, e si lamentano dei colpi di testa dei cronopios: se un cronopio inizia a buttare del dentifricio dalla finestra e cade sui cappelli di un gruppo di famas che discutono di ordine pubblico, allora i famas s’incazzano, perché in fondo non si fa questa cosa di sprecare dentifricio così, senza motivo, è come voler tradurre il jazz in rumeno.

In una delle loro storie un gruppo di famas e di cronopios vanno in esplorazione in un sotterraneo: mentre il fama tenta di ricavare i segreti della sorgente misteriosa, il cronopio inizia a lamentarsi dei panini: cazzo sono tutti al prosciutto, neanche uno al formaggio!

Esempio massimo di cronopio per Cortázar è Louis Armstrong. Ai suoi concerti era pieno di cronopios – dice Julio. Anche Paul Blackburn, poeta americano sconosciuto in queste terre, è cronopio. Ci basti girarci intorno per riconoscere i cronopios. Roberto Bolaño che da ragazzo rubava libri per sfamarsi di letteratura è un cronopio; Alekos Panagulis che sale sul Partenone con una tavoletta di esplosivo a scopo dimostrativo, senza volerla fare esplodere, è un fottutissimo esempio di cronopio; Il Pasto Nudo di Burroughs è realismo cronopico; i Flaming Lips sono cronopios, e Josè Mourinho, e lo sguardo perso di chi ti fissa senza parlare; le parole di un vecchio poeta incantato, Socrate, l’odore della carta di questo secolo, una nota di John Cale, un mercenario di sogni, Reykjavik, Jan Palach, stralci di disobbedienza civile, e le labbra in tempesta, Amleto e Giuda, la vecchia maitresse, una bottiglia di vino rosso che ti implora di prenderla su una spiaggia all’alba.

Adesso questo non si scambi per uno sporco elogio di un mondo cronopio, giacchè un cronopio autentico non può esistere senza una moltitudine di famas, mentre i famas potrebbero continuare a vivere in un mondo che non conta cronopios. Il cronopio ha bisogno dei famas, perché è fondamentalmente un ribelle in lotta, in certi casi agisce semplicemente per contrasto, per reazione: ha bisogno dei famas che tengono in ordine le sorti del mondo che lui tenta di mettere in disordine. Il cronopio è un primitivo e selvaggio, e se anche arrivasse il momento di una ‘dittatura cronopica’ sarebbe pura anarchia, le radio parlerebbero in rumero, i treni partirebbero in ritardo, si nominerebbe ministro degli interni un giorno Lou Reed e l’altro Amos Oz, e si scriverebbero più poesie che testi burocratici.

La strada del cronopio è un’altra, non quella di diventare maggioranza, non quella di eliminare i famas, ma quella di essere il progressista utopico che porta nuove idee nel mondo: alcune non verranno capite subito dai famas, ma altre piano piano esploderanno, e i famas le faranno loro, e quando questo accadrà ci sarà un progresso. Il cronopio fa esplodere le sue bombe, e accende i famas. Questa è l’unica via alla libertà che ci resta.

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