Virginia Woolf nacque in una giornata di gennaio di 141 anni fa a Londra. Per la lettura dei suoi romanzi vi invitiamo ad andare in libreria: è sempre una grande meraviglia rileggerla.
Qui invece vi parliamo di una delle passioni nascoste della scrittrice, la musica. Virginia immaginava i suoi libri come pièce musicali, e definiva la musica come una forma di espressione totale – linguaggio universale. ‘I always think of my books as music before I write them’ – scrisse. Ma cosa ci sarebbe oggi nell’immaginario lettore musicale di Virginia Woolf, mentre si inerpica come un fantasma per le strade di Londra? – sarebbe stata insensibile alla Beatlemania?
Di sicuro avrebbe potuto flirtare con i Joy Division e quel po’ di nichilismo esistenziale che non fa mai male.
Ma anche con quel poeta vagamente maledetto che è stato Morrissey con gli Smiths.
Però la vediamo anche a rockeggiare per le strade della Swinging London. Una stanza tutta per sé dove scatenarsi.
E poi Bowie. Che sta bene a ogni occasione.
Naturalmente nella playlist di Virginia non possono mancare le donne del rock, non può mancare lei.
Anche le donne che inneggiano alla concorrenza.
Onde elettroniche.
E qualcosa per le gite al faro.
Qualcosa che dia l’ispirazione giusta per scrivere.
E poi la vediamo già Virginia a fare stage diving con le Savages.
E poi non può mancare la celebrazione dei fiumi. A cura di Joni Mitchell.
Chiudiamo con Lykke Li. I Follow Rivers: un destino. E un grazie a Virginia.