L’inizio dell’estate porta con sé un forte carico di aspettative, come se il tempo per vivere liberamente fosse concentrato solo in questi tre mesi dell’anno. Eppure, dopo una primavera incerta, anche l’estate appare anomala: al Nord sembra autunno un giorno sì e l’altro pure, mentre al Centro e al Sud la stagione calda è esplosa davvero.
In Piemonte, chi organizza concerti estivi deve scontrarsi con un clima instabile e previsioni meteo incerte. Per risolvere il problema, gli organizzatori di Ritmika Festival hanno scelto una location all’aperto ma coperta: il PalaExpo, ex Foro Boario di Moncalieri, dove dal 12 al 15 giugno si è tenuta la 28° edizione della rassegna. I primi ospiti a esibirsi il 12 giugno sono stati Colapesce Dimartino, che porteranno in giro per l’Italia il loro tour Lux Eterna Beach per tutta l’estate. Dopo tre album e un film insieme, il duo siciliano potrebbe dirsi arrivederci e tornare ai rispettivi progetti solisti. Prima che ciò avvenga, perciò è doveroso andare a sentirli.
Dopo una tempesta pomeridiana su Torino e dintorni, il clima è da felpa: piacevole per chi ama l’estate, ma soffre di pressione bassa. La serata è stata aperta da Marco Castello, giovane cantautore siracusano che, oltre ad essere conterraneo di Colapesce e Dimartino, vanta numerose collaborazioni, tra cui quelle con Erlend Oye & La Comitiva, Nu Genea, Fulminacci e Mace. La sua musica, che spazia dal pop al funk anni ‘70, è una boccata d’ossigeno con testi poetici e melodie accattivanti. La performance ha evidenziato le sue doti vocali e la capacità di dialogare con il pubblico. Il Ritmika Festival, noto per promuovere nuovi talenti, ha trovato in Castello un interprete perfetto per la sua missione.
Subito dopo, sono saliti sul palco Colapesce e Dimartino, che hanno instaurato un’atmosfera intima e coinvolgente fin dall’esecuzione dei primi brani come Sesso e architettura e il nuovo singolo Innamorarsi perdutamente non è mai un buon affare. La loro alchimia sul palco era palpabile, alternandosi alla voce e agli strumenti con grande versatilità. A condividere con loro il palco non ci sono musicisti qualunque, ma artisti del calibro di Enrico Gabrielli, Nicolò Carnesi ed Any Other.
Tra i momenti più intensi, spicca l’esecuzione di Musica leggerissima, che ha trasformato la location in un enorme karaoke a cielo aperto. Giuro di aver visto persone uscire di proposito sui balconi dei palazzi di fronte al PalaExpo per cantare questa canzone. E anche quando suonano brani scritti insieme come Splash e Ragazzo di destra, riescono a far emergere le loro singole identità artistiche. Un altro elemento speciale del concerto è stata la scenografia: luci calde e giochi di ombre hanno creato un’atmosfera onirica, perfettamente in linea con le loro canzoni. La regia visiva ha valorizzato ogni momento, rendendo ogni brano un’esperienza multisensoriale.
Tra i brani eseguiti, una toccante versione de I marinai, inedito di Ivan Graziani incluso nell’album Lux Eterna Beach. La traccia incompleta è stata ultimata da Colapesce e Dimartino, che hanno aggiunto nuovi ritornelli mantenendo la voce e i synth originali. Un capolavoro degli anni ’80 ancora estremamente attuale. E ancora, Il cuore è un malfattore, brano della colonna sonora de La primavera della mia vita, film diretto da Zavvo Nicolosi, che rappresenta il debutto cinematografico del duo musicale.
Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino, con la loro abilità a mescolare poesia, melodia e una presenza scenica carismatica, confermano il loro status di protagonisti della musica italiana contemporanea. Non possiamo che fare il tifo per questo sodalizio artistico, uno tra i più belli del panorama indie, che ha avvicinato tanti ascoltatori a un cantautorato sincero e che ci permette di riflettere attraverso la musica leggerissima.