I Clipping sono un progetto formato da due producer con trascorsi nel mondo noise e ambient, che si affiancano al talentuoso rapper Daveed Diggs. Lo scorso anno, il loro debutto Midcity gli valse, dal nulla, un riconoscimento critico piuttosto ampio, una consistente esposizione online e, da ultimo, un contratto Sub Pop. In brevissimo tempo, lo stile minimalista, abrasivo e molto tecnico del trio ha fatto si che la loro formula diventasse cardine nella scena “noise-rap” statunitense, interessata negli ultimi anni da sorprendenti sviluppi ed evoluzioni costanti.
Il flow torrenziale e il feedback pitchato della Intro ricollegano immediatamente a Midcity, ma già dalla successiva Body and Blood, uno dei pezzi più cruenti di questa uscita sophomore, è evidente quanto questo sia un lavoro più ambizioso del precedente e quanto più ampie e incisive siano le produzioni, con elementi caotici molto ben dosati, per un prodotto anche nel complesso meno crudo, ma comunque mai sovra-elaborato.
Work Work e Summertime, tra gli episodi più catchy dell’album, sono la versione underground di un singolo rap da top40. Hanno hook contagiosi, beat incisivi, il flow è di alto livello e la produzione complessiva è quanto di più accessibile il gruppo abbia prodotto fin’ora, pur rimanendo particolarmente dettagliata e sperimentale.
I toni si riabbassano con l’ipnotica Taking Off, che lascia il posto a Tonight, di gran lunga il pezzo più azzardato dell’album. Pur gretto ed esplicito, periodicamente interrotto da un ritornello in autotune degno dei peggiori club-banger, il pezzo riesce, grazie all’essenzialità dell’arrangiamento e al feature di Gangsta Boo (ospite di lusso da Three 6 Mafia) a mantenere una credibilità e un carattere crudo che lo cala perfettamente nell’immaginario gangsta di Clipping: violento, eccessivo, ma pur sempre innovativo, sperimentale e volto a costruire una narrativa inedita, per nulla trita e assolutamente personale.
Tra episodi più ipnotici (Dream) e altri più noisy (Inside Out), troviamo Get Up, altro pezzo catchy con tanto di ritornello da singolo di prima categoria, il cui beat è però composto unicamente un sample di sirena d’allarme, che va ad inspessirsi solo sulle parti cantate, a conferma di come i Clipping possano confezionare un pezzo rap eccellente secondo parametri canonici, per poi renderlo una sfida con scelte di produzione laterali ed estremamente creative.
L’aggressività splatter di Or Die, il beat elettronico di Story 2 e la poetica di Ends conducono alla chiusura con Williams Mix, in cui vengono riproposti in sequenza tutti (ma tutti) i sample utilizzati lungo del disco, in un montaggio cacofonico che è una sorta di omaggio a John Cage, a testimoniare l’attenzione che la produzione del trio LosAngelino ha per la storia tecnica del sampling, del taglio, della preparazione e della tape music.
CLPPNG è un lavoro più maturo, accessibile e qualitativamente ambizioso rispetto all’esordio. I Clipping si impongono come uno dei pesi massimi nell’universo del rap sperimentale statunitense. Questo lavoro, dati il coraggio, la personalità e l’ambizione creativa che lo distinguono, sarà un punto imprescindibile per qualsiasi discorso sul rap contemporaneo, nei prossimi anni.
“It’s Clipping, bitch”