Cinema Cult | Natural Born Killers di Oliver Stone

Quentin Tarantino era ormai prossimo a dirigere il suo capolavoro Pulp Fiction quando vendette a Oliver Stone la sua sceneggiatura di Natural Born Killers. Ma quello che inizialmente nasceva come un brillante misto di dialoghi sagaci e violenza venne rimaneggiato dal regista premio Oscar di Platoon e trasformato in una satira radicale sul rapporto tra violenza e mass-media messa in scena con un piglio sperimentale che lascia ancora oggi di stucco. I protagonisti del film sono Mickey (Woody Harrelson) e Mallory (Juliette Lewis), due giovani squilibrati innamorati che, dopo aver sterminato la sghangherata famiglia di lei, iniziano un viaggio lungo la Route 66 durante il quale ammazzano chiunque capiti loro a tiro. Per venire trasformati in superstar da un lercio sciacallo della tv (Robert Downey Jr.).

Ispiratosi ai due caposcuola sulla denuncia alla violenza (Arancia meccanica e Il cameraman e l’assassino), Stone sfodera una brutalità senza fronzoli per costruire un discorso metacomunicativo che sviscera la fascinazione per la perversione banalizzata e sovraesposta dalle meccaniche mediatiche, di certo non nuovo nel cinema, seppur attuale, ma da elogiare per il modo coerente, visivamente avanguardista e folgorante, con cui viene portato avanti. La mescolanza di generi (noir, commedia, road movie) e toni (dall’adrenalina dell’action al grottesco della geniale parodia della sit-com) si alterna a suggestivi inserti quasi subliminali di cartoon e filmini di repertorio su celebri serial killer (O.J. Simpson, Charles Manson) in grado di caricare all’estremo la psichedelia visiva della pellicola. Particolarmente significative, in tal senso, la fotografia a tinte pop acide e decadenti di Robert Richardson, e la colonna sonora assemblata dal frontman dei Nine Inch Nails, Trent Reznor, con brani di Peter Gabriel, Leonard Cohen e Giacomo Puccini.

La riuscita del film si deve soprattutto agli interpreti, e sono diversi gli attori che hanno creduto in questa caustica e controversa opera di Stone, al punto tale da voler parteciparci anche al costo di accettare compensi più bassi: il cast brilla di volti eccentrici e di elevata caratura quali Tommy Lee Jones (nei panni di un direttore di carcere purulento) e il sadico poliziotto di Tom Sizemore, per arrivare a un efficacissimo terzetto di protagonisti (un impeccabile Robert Downey Jr, la sempre brava Juliette Lewis e un incredibile Woody Harrelson) che offre tra le migliori performance delle loro carriere.

Come già detto, il film presenta molte scene crude e violente, spesso ai limiti del gore. Natural Born Killers è un film impressionante, da questo punto di vista, e lo spettacolo schizofrenico e allucinogeno delle immagini che scorrono a ritmo forsennato, come già scrissero molti addetti ai lavori sin dalla chiacchieratissima presentazione al Festival del Cinema di Venezia, richiede spiccata maturità critica per far sì che vengano prese le dovute distanze emotive dalla follia dei personaggi principali. Motivo per cui è abbastanza ritrattabile la scelta operata qui in Italia di vietare il film ai minori di 14 anni anziché di 18.

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