Questo è un paese pruriginoso, ma lo sapevamo già da tempo, da tempo così ci hanno educato: guardare dal buco della serratura cosa fa sotto le lenzuola Berlusconi al gusto di scandalizzarci. Ma come, un leader che va a puttane? (come se non ci andassero tutti, a puttane). Ecco il nuovo scandalo della settimana: Battiato che definisce troie i parlamentari, forse con troppo poco rispetto per il mestiere di troia. La troia, per chi non lo sapesse, è quella che va con tutti: quando usiamo il vocabolario della lingua italiana maneggiamolo con la dovuta cura, non è che dire troia sia un reato, se lo avesse usato in una canzone tutti a gridare al bis. Avete votato un artista?a un artista piace usare toni forti?lo sapevate già?e tenetevi troia. Non è che potete cambiare idea da un giorno all’altro.
Del resto che ai parlamentari italiani piaccia andare un po’ con tutti è vero. Un giorno volano a destra, il giorno dopo li troviamo a flirtare con la sinistra. Forse avrebbe dovuto usare prostitute della politica e nessuno si sarebbe pruri-girato. O forse sarebbe stata la stessa cosa, con tanto di comunicati dal mondo della politica, solidarietà tra donne, titoloni di giornali che estraggono una frase da un discorso per farvi sentire come Battiato dica la parola troia, proprio troia. Ma così ci hanno dato il mondo delle parole e non capisco perchè non dovremmo usarlo. Ma davvero il fatto che Franco Battiato dica la parola troia – nel duemilaetredici -, e senza dare della troia a nessuno in realtà, senza usarla come un machista della prima ora, fa più notizia dei massacri siriani, per dirne una? Sì.