Musica

Calexico: il nuovo album tra celebrazione e riflessione

a cura di Stefano Grimaldi

Si potrebbe raccontare questo disco con la sola copertina: una roulotte nel deserto, adornata di lucine. Il nuovo album dei Calexico non è un disco natalizio, o almeno non lo è nel senso più convenzionale. È festivo, certo, ma inusuale, distante dai soliti cliché. E non poteva essere diversamente, se consideriamo che il duo di Tucson è da sempre fedele a una certa linea musicale e narrativa, fatta di tradizione, sentimento e innovazione.

Prodotto da Sergio Mendoza ed uscito via City Slang/ANTI-Records a un anno da Years To Burn (realizzato con Iron & Wine) e a due anni da The Thread That Keeps Us, Seasonal Shift è un album stagionale che, attraverso suoni e storie multiculturali, narra il cambiamento, la riflessione e la memoria, celebrando le festività di più culture.

Siamo sicuramente lontani dai fasti di alcuni album realizzati in precedenza ma, nonostante i ventitré anni di carriera, i Calexico hanno ancora tanto da raccontare e sperimentare. Burns e Convertino tornano quindi con un mix di canzoni inedite e cover che spaziano dal tex mex al folk rock, dalla musica mariachi al latino americano, fino al fado portoghese.

C’è la cover di Christmas All Over Again, del compianto Tom Petty , qui impreziosita da Nick Urata (DeVotchKa) e della classica Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon e Yoko Ono, versione senz’altro evitabile se non fosse stata scelta per motivi affettivi.

C’è poi Mi Burrito Sabanero, rivisitazione del brano scritto dal venezuelano Hugo Bianco nel 1972, che ospita ora la cantante guatemalteca Gaby Moreno alla voce e si divide in due riprese per far sì che la seconda possa chiudere il disco augurando un sereno Natale ai fans della band, in tutte le lingue del mondo. Il resto del disco è una finestra sul tempo e sullo spazio, sul passato e sul presente, un modo per conservare i ricordi e farli rivivere.

 

Ne sono testimonianza l’open track Hear The Bells, Dia de Los Muertos, The All Souls Procession. È anche una finestra sulla natura incontaminata e sulla speranza, con un auspicio di pace e serenità, con le melodie notturne di Nature’s Domain, l’evocativita’ di Glory’s Hope e la quiete distensiva di Peace of Mind.

C’è la malinconia del fado in Tanta Tristeza, con la bravissima Gisela Joao alla voce, come ci sono gli innesti elettronici e rap nella briosa Sonoran Snowball, coadiuvati dal produttore messicano Camilo Lara. C’è poi la riuscitissima Heart Of Downtown, mistico incontro tra il deserto di Sonora e quello del Sahara che sfoggia l’inconfondibile suono di chitarra di Bombino.

Seasonal Shift è un bel disco celebrativo, riflessivo e commovente, da ascoltare magari in queste feste natalizie a dir poco strane.

Stefano Grimaldi

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