Manchester è una delle città musicalmente più interessanti e rilevanti del mondo avendo visto esordire importanti gruppi come Joy Division, The Smiths, The Stone Roses e Oasis tra gli altri, per non parlare della scena Madchester
In questi giorni una band di Stockport (Greater Manchester) fa il suo debutto con un self-titled album Blossoms. Un quintetto composto da Tom Odgen (voce, chitarra), Josh Dewhurst (chitarra solista), Joe Donovan (batteria), Charlie Salt (basso) e Myles Kellock (synth, tastiera). Con un suono ispirato dagli 80s, vari EP pubblicati tramite la Virgin EMI Records, supporto da BBC Radio, copertina della scorsa del NME (palesemente l’etichetta punta molto su di loro) e concerti aperti a The Stone Roses e The Last Shadow Puppets i Blossoms hanno acquisito un buonissimo numero di fans e, non a caso, questo primo disco che probabilmente debutterà direttamente al primo posto della classifica britannica vista la lieve concorrenza.
Il pezzo che apre l’album è Charlemagne, quello che li ha fatti esplodere. Synth, per far subito capire le influenze, che lascia poi spazio al bel basso di Charlie Salt e alla riconoscibilissima voce del frontman Tom Odgen. Una melodia che cattura per un pezzo di ottima fattura, sicuramente un buon biglietto da visita. Sulla stessa linea At Most a Kiss, mentre Getaway è il singolo orecchiabile radiofonico con testo sentito e ri-sentito. Sicuramente i Blossoms hanno il materiale per far cantare il loro pubblico, come lo è decisamente il singolo e traccia 7 Blown Rose. Odgen canta Stately homes of England, how beautiful they stand / ‘Cause lately it’s a lonely love, I know, blown rose in una canzone malinconica d’amore.
Smashed Pianos è il brano più sperimentale e nei versi il frontman dei Blossoms ricorda un recente Alex Turner nella collaborazione con i Mini Mansions nel pezzo Vertigo. My Favourite Room è l’unico brano acustico e funziona con la sua classica melodia brit. L’impronta del produttore James Kelly (frontman dei The Coral) la possiamo sentire in Cut Me and I’ll Bleed e Blow, entrambi brani già usciti precedentemente. A chiudere un album da 12 canzoni e 40 minuti circa è Deep Grass, un pezzo discreto con un assolo distorto a chiuderlo.
Blossoms è un buon album di debutto con tre o quattro ottimi pezzi che potrebbero far cantare il loro pubblico per molto. La band è pronta a ritagliarsi una buona posizione nella mare indie rock inglese anche grazie a un sound che attualmente appartiene solo a loro. Sicuramente nulla di rivoluzionario ma 40 minuti che scorrono velocemente.