Blockupy Frankfurt – #Occupy Wall Street contagia nuovamente l’Europa

a cura di Eugenio Maddalena

La dialettica del 99%, coniata da più di un anno dal movimento Occupy Wall Street, ri-sbarca nell’eurozona e lo fa, questa volta, in grande stile, con una quattro giornate di mobilitazione internazionale che si svolgerà a Francoforte, vera e propria capitale dell’euro nonché sede della Banca Centrale Europea.

Nella città sono già state vietate le manifestazioni e le assemblee (tutte le iniziative previste dalla coalizione di movimenti, gruppi e associazioni “blockupy Francoforte” si legge nel comunicato riportato qui) nel periodo che va dal 16 al 19 maggio, ma gli attivisti sono pronti a ignorarlo.

Proprio mentre negli Stati Uniti la Banca Finanziaria JPMorgan Chase si trova sul filo della bancarotta grazie a quelle che l’amministratore delegato Jamie Dimon ha definito “speculazioni sbagliate”, che hanno portato a bruciare quasi due miliardi di dollari, parte del popolo europeo si trova a criticare le politiche dell’austerity che sono figlie legittime della politica del debito e del “rigore” (questa parola è ormai usata dalla Merkel come un mantra per allontanare tutte le possibile alternative alla priorità del pareggio di bilancio) e che ha portato l’Italia a dover costituire un governo tecnico non democraticamente eletto (la seconda volta nella storia del nostro paese).

Lo stesso Dimon si è ritrovato al dichiararsi favorevole alla Volcker Rule (dopo il crack che lo ha riguardato e che lo ha visto nel pericolo di dover ridurre il proprio compenso) che consiste nell’attuazione di alcuni punti che limiterebbero le attività delle banche di deposito tra cui il divieto di svolgere attività di trading per conto proprio e l’obbligo a non superare certe dimensioni complessive della propria attività per evitare il rischio del “too big to fail”. [1]

La Grecia, in tutto questo, rischia l’insolvenza totale entro il primo luglio se la BCE e l’FMI non rimpingueranno le casse sia dello Stato che delle Banche elleniche, il che vuol dire accumulare altro debito da far pagare ai cittadini con la solita dialettica che ben conosciamo del “sacrificio” (in sacra memoria di Brunetta e Tremonti).

Tutto questo a dimostrazione che le politiche economiche sono apertissime e chiunque trovi un alibi per restare a casa a grattarsi l’ombelico e a ripetersi frasi generaliste del tipo “le manifestazioni non servono a nulla” o “le cose non cambieranno mai” ha il mio personale invito di prendere il treno per Francoforte e ad unirsi al dibattito che sta coinvolgendo milioni di europei che tra poco saranno lì a gridare: “smash BCE”.

 


[1] Le informazioni sulla Volcker Rule sono state prese dall’e-book gratuito “Finanza da legare – Manifesto degli Economisti sgomenti”, scaricabile dal sito www.sbilanciamoci.info

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