Musica

Black Country, New Road: una complicata ricerca di identità

For the First Time, il disco di esordio dei Black Country, New Road, è venuto fuori come una bellissima anomalia. Nel 2021 la band inglese si presentava al pubblico in tutta la sua affascinante abrasiva irregolarità. I BCNR avevano qualcosa di diverso dai gruppi che si andavano affermando nella gremita scena post-punk britannica. Nella loro musica c’era una parte scura, slowcore, dalle ascendenze slintiane; e una parte gioiosa, mescolamento di jazz, incursioni klezmer e festose. I BCNR sono nati come un collettivo di suoni e chiaroscuri, la loro natura molteplice frastornava e ammaliava. La voce ombrosa di Isaac Wood riusciva a interpretare un disagio contemporaneo cantando come aggrappato al davanzale di un palazzo in fiamme. Ma nel 2022 Wood ha lasciato il gruppo per problemi di salute mentale, ed è iniziata un’altra storia.

Per chi ha amato For the First Time, il nuovo album Forever Howlong potrebbe essere un oggetto difficile da decifrare. Uscito a inizio aprile per Ninja Tune, Forever Howlong ha un suono distante da quello degli esordi. Isaac Wood ha lasciato il gruppo alle porte dell’uscita del secondo album, Ants From Up There, da quel momento per i Black Country, New Road è iniziato un difficile processo di ricerca di identità sonora, vocale, esistenziale. Come si sarebbero presentati in tour senza Wood, e come avrebbero suonato andata via la voce – sono queste le domande a cui il gruppo ha dovuto rispondere. Per qualsiasi band è difficile sopravvivere a un momento così decisivo, i BCNR hanno scelto di non mandare all’aria il progetto nonostante le difficoltà, e cercato una forma di espressione che si adattasse ai sei componenti sopravvissuti, una sintesi per mettere insieme sassofono, violino, tastiere, batteria, chitarra. Per i Black Country, New Road è il grande bivio: mollare tutto o assecondare una mutazione.

Forever Howlong è probabilmente uno dei punti di arrivo di questo lungo processo. Nelle interviste i Black Country, New Road hanno raccontato il percorso e il tentativo di definire un rapporto egalitario per arrivare al suono: non c’è uno strumento che domina sugli altri, non c’è una voce dominante. Nel nuovo album si alternano tre voci a cantare, tutte donne: Tyler Hyde, Georgia Ellery e May Kershaw. Messe da parte le atmosfere più scure e sadcore degli inizi, i BCNR accentuano la loro natura orchestrale e virano verso il prog. Nel nuovo album ci sono momenti di sofisticato folk, echi di anni Settanta e revival psichedelico, intarsi barocchi, cavalcate epiche come For the Cold Country. La produzione di James Ford (Arctic Monkeys, Fontaines D.C.) dà un suono più ricercato al disco persino nei suoi passaggi più scarni.

Difficile dire se sia questa la nuova identità e la nuova forma dei Black Country, New Road – Forever Howlong segna però una cesura tra un prima e un dopo nel percorso dei BCNR, e forse il definitivo cambio di guardia tra ascoltatori.


 

Giovanna Taverni

Non avrai altro io all'infuori di te.

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