29 marzo 2013
Gran Teatro Geox, Padova
L’ultimo album dei Baustelle, uscito agli inizi di questo 2013, aveva provocato un insieme di opinioni discordi e contrastanti. C’era chi aveva apprezzato la svolta orchestrale e chi invece aveva criticato questo pretenzioso pseudoelitarismo da radical chic. I testi di Bianconi erano stati sviscerati e molti ritenevano che questa volta il provinciale avesse fatto il passo più lungo della gamba, tentando un concept album lungo e stancante, ma soprattutto colmo di boria e di ὕβρις intellettuale. Io, da parte mia, avevo preso atto del cambio di rotta con serenità e avevo apprezzato il disco con moderazione, senza tentare annose comparazioni con le precedenti opere della band. Un punto dubbioso era però la possibilità di una buona resa live di un simile zibaldone sonoro, ed è così che la sera di questo venerdì sono andato a tastare con mano la riuscita o meno della trasposizione dal vivo di questo controverso album. Il Teatro Geox di Padova non è un luogo felicissimo per concerti di un certo tipo; con la sua rigida divisione dei posti e la disposizione da seduti non avrebbe certo aiutato la fruizione di un live dei vecchi Baustelle. In questo caso si è però dimostrato decisamente adatto all’evento che ospitava. Dopo un arrivo frettoloso in cui sono stato “munto” di vari euro per via del parcheggio a pagamento e dell’obbligo del guardaroba, trovo non senza qualche difficoltà il mio posto a sedere e lo spettacolo ha inizio. La prima parte della serata punta tutto sulle tracce più orchestrali di Fantasma; l’acustica è eccellente e anche le voci di Bianconi e della Bastreghi sono in ottima forma. Per la riproposizione dal vivo è stato formato un super-gruppo di dieci elementi accompagnati da una strumentazione ricchissima e completa in grado di attendere alle elaborate scelte musicali attuate nell’ultimo lavoro. Vengono così snocciolati senza parlare, uno dietro l’altro, alcuni dei pezzi più apprezzabili dell’ultima opera, tra cui vanno ricordate soprattutto Il Futuro, Radioattività e L’Orizzonte degli Eventi (per gli splendidi gorgheggi di Rachele). Al termine di questa prima parte assai valida il frontman si prende alcuni secondi per salutare il pubblico e spiegare che da quel momento avrebbe avuto inizio la parte meno seriosa del live, per dimostrare che sotto sotto loro sono ancora dei “ragazzi di provincia”. Non commenterò questa uscita perché chi conosce il soggetto starà già ridendo di gusto per questa affermazione, e chi invece non né sa nulla o è convinto (come la mia vicina di posto) della biblica umiltà del terzetto di Montepulciano non merita il mio sarcasmo. Ma torniamo invece a parlare di musica. L’inizio di questa seconda parte si presenta un po’ debole; il problema principale è che i brani più vecchio stile di Fantasma sono comunque troppo poco pop per infiammare un pubblico desideroso di Gomma, Canzone della Rivoluzione o simili. E dunque, nonostante la doppietta Monumentale/La Morte non Esiste Più risulti estremamente riuscita e toccante, le persone restano sedute e non si avvicinano al palco. Terminati i pezzi più recenti vengono finalmente riproposte le vecchie glorie spesso rivisitate in modi strumentalmente più ricchi, ma anche più lenti. Tra l’Aeroplano e Il Corvo Joe si inserisce inoltre una cover di Col Tempo di Leo Ferré, in cui i due vocalist duettano e convincono il pubblico della bontà della loro reinterpretazione. Dopo la prima uscita è la volta di un encore evocato da frotte di applausi, e finalmente ,dopo una intimistica Charlie Fa Surf a sottofondo di piano, il pubblico si lancia ai piedi del palco sulle note di La Guerra è Finita, cui segue Andarsene così, chiusura definitiva della serata.
In conclusione, tra una prima parte toccante all’insegna dei pezzi più orchestrali ed un’ultima colma di apprezzatissime versioni riviste di brani precedenti, il momento poco convincente rimane quello da “ragazzi di provincia”, in cui i brani più “leggeri” di Fantasma non riescono a smuovere il pubblico dalle comode poltrone del Geox. In ogni caso la versione live del disco è quasi migliore di quella in studio, e senza dubbio merita un ascolto diretto.
Setlist
- Fantasma
- Futuro
- Nessuno
- Il Finale
- Radioattività
- Diorama
- L’Orizzonte degli Eventi
- Cristina
- Contà l’Inverni
- Monumentale
- La Morte non Esiste Più
- La Natura
- Maya Colpisce Ancora
- L’Aereoplano
- Col Tempo (Leo Ferré cover)
- Il Corvo Joe
- Alfredo
- L’Estinzione della razza umana
Encore
- Charlie fa Surf
- La guerra é finita
- Andarsene così