Sesto capitolo di Archivio Futuro Sonoro. Questa settimana vi introduciamo il talento e l’eleganza della pianista Hania Rani, i colori psichedelici del songwriting di Nick Hakim e Adeline Hotel e l’interpretazione personale dell’elettronica dei due producers Minais B e Memotone.
Hania Rani
Hania Rani è una compositrice, pianista e cantautrice polacca. Potremmo definirla la Next Big Thing della neoclassica (e non solo). A un anno dallo straordinario debutto con “Esja”, ha annunciato il secondo full-length intitolato Home che è un metaforico viaggio fra i luoghi che nel corso della nostra vita identifichiamo come casa. La ricerca in mezzo all’inferno, di cosa non lo è, per dargli il giusto spazio. Un viaggio senza limiti che va oltre i confini fisici e che si concretizza con raffinate trame di pianoforte e incursioni vocali ed essenziali strati elettronici. Rispetto all’album di debutto, la sua musica si arricchisce anche del contributo di due musicisti: il bassista Ziemowit Klimek e il batterista Wojtek Warmijak. “Home” uscirà a fine maggio per Gondwana Records (Portico Quartet, Mammal Hands).
Minais B
La Danimarca è diventata la regione dalla quale stanno emergendo molti artisti interessanti e innovativi. Uno di questi è Minais B, progetto del producer e compositore Villads Klint. “Quiet Bloom” è il suo secondo album in studio e dimostra come l’elettronica possa elevarsi a uno stato spirituale. Questo nuovo disco unisce elettronica, ritmiche sperimentali, organo, inni tradizionali danesi. Un approccio diverso che diventa un percorso per lasciare andare il dolore relativo alla perdita di qualcuno che abbiamo amato. Una dimostrazione di forte identità e di forza del racconto.
https://anyines.bandcamp.com/album/quiet-bloom
Adeline Hotel
Adeline Hotel è il progetto del cantante e chitarrista Dan Knishkowy. “Solid Love” è il suo nuovo album che uscirà la prossima settimana per Whatever’s Clever. Partendo dall’idea classica di folk, l’artista statunitense crea un suono complesso per esaltare la narrativa intima della sua musica. E non a caso è circondato da musicisti di altissimo livello come il chitarrista Ben Seretan, il bassista Andrew Stocker, il pianista Winston Cook-Wilson (Office Culture), il batterista Sean Mullins (Wilder Maker), e le straordinarie voci di Brigid Mae Power and Matt Kivel. Uno di quei dischi che non vedi l’ora di ascoltare anche dal vivo per l’impatto emotivo che restituisce all’ascoltatore.
https://adelinehotel.bandcamp.com/album/solid-love
Memotone
Memotone è un altro di quei producer che potremmo definire cantautori strumentali perchè utilizza l’elettronica come un mezzo per esplicitare sensazioni e stati d’animo. William Yates proviene da Bristol, scena florida e viva dal punto di vista musicale. Il suo nuovo album si intitola “Invisible Cities” e prende spunto dal romanzo “Le Città Invisibili” di Italo Calvino. Le sonorità sno un arcobaleno di stili che convivono in maniera funzionale fra di loro: atmosfere esotiche, riferimenti jazz, linee ambient, riferimenti neoclassici, graffi kraut e altalene ritmiche perfettamente disegnate. Un disco che rappresenta quello che stiamo vivendo: quel sentimento di alienazione che provoca una città deserta e il ricordo di ciò che la città rappresenta: lo scambio, i suoni, le voci, la vita.