Matera, la splendida città dei Sassi, grazie al suo aspetto preistorico, che tanto le attribuisce l’alea di una Gerusalemme à porter, ha ottenuto lo scorso anno la nomina a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Se da un lato la cosa ha suscitato orgoglio in chi tanto ha lottato per il riscatto della cultura contadina celebrata nelle poesie di Scotellaro come nell’opera di Carlo Levi o ne I Basilischi di Lina Wertmüller, dall’altro c’è chi non tollera che ci si appiattisca nella sterile celebrazione dei vinti che tende a continuare a perpetrare il modello del Pasquale Ametrano personaggio muto e vessato di Carlo Verdone.
Per questo un collettivo nato all’ombra della facoltà di architettura dell’Università di Basilicata, Archival-Matera, si sta impegnando da un paio d’anni affinchè lo scenario meraviglioso della cittadina lucana non resti oggetto morto da mantenersi sotto una teca museale come una di quelle palle con la neve finta ed il monumento, bensì diventi contenitore di quella cultura che sempre più chiede di scorrere libera tra i luoghi in cui si manifesta a diventare un tutt’uno contenuto e contenitore.
Particolarmente adatta a questo scopo si dimostra sempre essere la musica elettronica, espressione per eccellenza della contemporaneità urbana e, già dalla prima edizione che vide esibirsi Populous ed Indian Wells, il collettivo Archival questo l’ha capito bene. Così come ha capito bene che l’utilizzo delle tecnologie permette ai monumenti di prendere letteralmente vita attraverso il video mapping.
Ora, se c’è una caratteristica che contraddistingue i lucani, quella di sicuro è la cocciutaggine e considerato ciò, dopo la bella prima edizione, c’era da aspettarselo che ce ne sarebbe stata una seconda. Anche se le situazioni cittadine non fossero state così favorevoli.
E così qualche giorno fa è arrivato l’annuncio:
I nomi ancora una volta non hanno bisogno di presentazioni e ancora una volta saranno accompagnati dalle performance video di Mapping Theatre.
Ah, tutto questo sarà completamente gratis!
Direi che un giro ce lo potreste anche fare…