Anteprima | Le live session al Sudestudio di Mr. Silla (Mùm) e Jae Tyler

L’estate ci aveva illuso che in qualche maniera, anche se sporadicamente, avremmo potuto assistere a qualche concerto nella stagione autunnale e invernale, ma l’improvvisa impennata di contagi ha portato il governo a decidere nuovamente per la chiusura di teatri e sale concerti. Il timore di molti addetti ai lavori e appassionati è diventato realtà e probabilmente per molti mesi non potremo vivere la magia del live.

Oggi vi vogliamo raccontare una storia che ci porta indietro di qualche mese e che racchiude contemporaneamente l’estasi di un tour in corso e i timori legati all’inizio della pandemia.

La protagonista di questa storia è Mr. Silla, progetto della cantautrice e musicista islandese Sigurlaug Gísladóttir, membro dei Mùm dal 2006. Nel 2019 è tornata con un nuovo album solista intitolato “Hands on Hands”, prodotto da Mike Lindsay dei Tunng. A fine febbraio è arrivata in Italia con il suo tour partito il 22 febbraio da Milano (il giorno prima che si vietassero i concerti nelle prime zone rosse) e poi proseguito a Roma, Terlizzi e Lecce. Il virus sembrava una questione “settentrionale” e invece sappiamo bene cosa è successo in seguito.

Ogni data era costantemente in bilico e Mr. Silla e il suo chitarrista Jae Tyler (che ha aperto tutti i suoi live) hanno vissuto quei concerti con un brivido in più, con la consapevolezza di ciò che stava succedendo, ma senza sapere che quelli sarebbero stati le ultime esibizioni per un lungo periodo di tempo. In seguito alla data leccese, hanno avuto la possibilità di registrare due suggestive live session all’interno del Sudestudio di Guagnano, una delle realtà più popolari del sud Italia nella produzione audio.

Prima di immergervi nelle session, vi lasciamo al racconto di Mr. Silla che descrive le sensazioni di quei giorni.

“E’ stato uno dei tour più strani che abbiamo fatto finora. La minaccia del virus era all’orizzonte da un po ‘e quando siamo arrivati a Guagnano, il virus era appena arrivato anche in Italia. Ricordiamo di aver visto nei notiziari che l’Italia era diventata il nuovo “epicentro” della pandemia, e ci siamo sentiti come se ci stesse “inseguendo” per tutta l’Italia da quando siamo arrivati a Milano fino a quando siamo partiti da Roma 10 giorni dopo. È stato inquietante e irreale per noi vedere il pubblico diminuire mentre il tour continuava a causa dell’evoluzione negativa. Ogni persona del pubblico è diventato prezioso a un livello diverso.

Suonare la live session al Sudestudio è stata un’esperienza molto rigenerante e positiva per noi. È stato meraviglioso lavorare a stretto contatto con persone così talentuose in quel bellissimo spazio per creare qualcosa di speciale che suonasse anche alla grande! Incontrare Rocco, il cane di 20 anni, è stato sicuramente un momento clou. Soprattutto per Jae 🙂

Ci siamo divertiti così tanto a mangiare cibo delizioso e bere Rosé a Guagnano, soprattutto prima di volare in Spagna, dove ovviamente il virus è arrivato poco dopo. Ci sentiamo molto fortunati ad essere stati alcuni degli ultimi artisti ad andare in tour prima che la maggior parte del mondo fosse messa in pausa in quarantena. Non vediamo l’ora di tornare ad esibirci quando ci sarà consentito”

 

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