Alle pendici dell’Etna | Intervista allo Zanne Festival

Zanne Festival torna dopo un anno di pausa, al ritmo dello slogan Etna, a journey to the center of the earth. La spettacolare nuova location che vi aspetta sarà infatti immersa sotto le pendici del vulcano, alla pineta di Monti Rossi di Nicolosi, che fu raccontata anche da Goethe nei suoi viaggi in Italia. Esperienza che ci riporterà alla memoria le tappe di quello che fu il Gran Tour dei viaggiatori che esploravano il nostro paese. In più metteteci anche un cast che raccoglie nomi come Air, Einstürzende Neubauten, of Montreal, Fujiya & Miyagi, The Limiñanas, Ulrika Spacek, The Mystery Lights, H. Grimace, e il gran festival è servito.

Abbiamo raggiunto il direttore artistico di Zanne per farci raccontare cosa ci aspetta per quest’edizione, e adesso non vediamo l’ora che arrivi il 21 Luglio, giorno di inaugurazione del festival. Buona lettura, e buona musica!


Zanne, il festival nato con la benedizione del Liotro, o Liotru come dicono a Catania, che affonda le sue radici nella nera terra vulcanica delle pendici dell’Etna è alla quarta edizione, dopo un anno di stop. Cosa è successo lo scorso anno?

Lo scorso anno eravamo fermi al pit-stop: motori accesi, pronti a partire ma con tantissime considerazioni da fare su quel che avevamo imparato durante le prime tre edizioni di Zanne. Purtroppo la location storica in cui il Festival è nato (il Parco Gioeni di Catania) si è dimostrata nel 2015 difficile da gestire logisticamente, anche a causa della repentina crescita della manifestazione.

Tra affluenza di pubblico (5000 presenze nella serata inaugurale coi Franz Ferdinand & Sparks) e movimentazione di strutture e materiali, sono sorte delle problematiche che cozzavano con la conformazione naturale del parco. L’anno di pausa è servito a trovare un sostituto che fosse all’altezza di aspettative di organizzazione e pubblico.

Dopo le edizioni urbane, svolte nel parco Gioeni di Catania, quest’anno ci si sposta all’ombra “d’a Muntagna” (l’Etna), nell’ambientazione dei monti rossi di Nicolosi (sembra incantevole il posto), cosa ha portato questa scelta?

Le possibilità di immergersi nella frescura del Parco dell’Etna, di permettere ad autoctoni e turisti di ri-scoprire le meraviglie dell’Etna (vulcano più alto e attivo d’Europa già patrimonio dell’umanità UNESCO), di poter campeggiare a due passi dall’area live, sono stati gli elementi chiave per scegliere la pineta Monti Rossi come nuova base del Festival. Saremo circondati dal verde seppur a qualche minuto dal centro abitato. Il luogo è veramente incantevole. Già Goethe ne aveva esplorato i sentieri rendendosi conto della serenità trasmessa dal bosco cresciuto sui due coni vulcanici spenti.

Una curiosità: anche se lontani dalla città, le Zanne del Liotro sono sempre presenti (anche nell’artwork curato da Mynameisbri) bisogna solo saperle trovare…

Col dilagare dei festival, stiamo assistendo al replicarsi di una serie interminabile di eventi copia con la conseguente inflazione del festival stesso. Due anni fa noi trovammo invece Zanne molto fresco (decisamente non per le temperature), cosa pensi caratterizzi Zanne nel panorama musicale nazionale?

Purtroppo, nel corso della stagione primaverile ed estiva, molti artisti si ritrovano ad avere tour interamente composti da date all’interno di festival. Sulla “crisi” attorno alle line-up quasi tutte uguali e alle difficoltà di reperire headliner si interrogano decine di esperti di marketing musicale, organizzatori, promoter e anche molte agenzie. Il problema c’è ed è diffuso in tutto il mondo anche se l’Europa sembra colpita da questa piaga più di altri posti.

Ti ringraziamo per il complimento; teniamo molto a costruire una line-up di qualità piuttosto che affidarci alla quantità o semplicemente alle tendenze passeggere del momento. Rispetto al panorama nazionale, non pensiamo di essere migliori o “più freschi” di altri, però. Peccheremmo di presunzione. Dal primo anno abbiamo sempre dato spazio alle band medie e più piccole, oltre che agli headliner. E, anche in questo caso a dispetto delle mode, non è mai mancato il lato più ruvido del rock’n’roll.

Per quanto riguarda la temperatura ambientale, quest’anno siamo quasi certi di risolvere anche quel problema: saremo a oltre 900 metri sul livello del mare! La calura cittadina ci sembra già un ricordo lontano.

Il bellissimo contest per skater allo Zanne 2015 – Foto di Seppino Di Trana

Ci anticiperesti qualcosa di ciò che ci aspetta nell’edizione di quest’anno?

Ci aspettano live spettacolari. Tra headliner-culto e band minori che stanno facendo faville nel mondo non mancherà lo spettacolo, visivo e sonoro. Cambiano faccia anche le attività dei daytime: oltre a quelle di successo già proposte negli anni precedenti, se ne aggiungono altre legate al territorio etneo. Ci saranno escursioni, osservazioni astronomiche, incontri letterari, corsi e workshop per tutta la famiglia e tutte le età.

Una delle novità che ci rende più felici è Zanne Camping: permetterà di campeggiare in pineta, in un’area adiacente alla zona palco a cui si potrà accedere da un accesso VIP, con tutti i servizi di una vera struttura turistica. Inclusa la piscina! Chi ha l’abbonamento può raggiungere Zanne da Catania gratuitamente con i nostri Shuttle Bus riservando il proprio posto online. Trovate tutte le informazioni e i form di prenotazione sul sito. Per il resto… vedremo di sorprendervi ogni sera.

Ricordo che nella passata edizione non ci furono solo le serate del festival, ma  alcuni concerti nelle settimane precedenti, se non sbaglio ci furono i Soft Moon…

Sì, ricordi bene. Furono 4 le serate a ingresso gratuito organizzate all’interno del Monastero dei Benedettini di Catania, con Soft Moon, Amen Dunes, The Fall e Prinzhorn Dance School. A loro si aggiungevano ogni sera gli showcase delle etichette indipendenti con artisti emergenti provenienti da tutta Italia. Quest’anno i tempi erano piuttosto stretti e organizzare una rassegna ricca come quella avrebbe tolto tempo al Festival vero e proprio. Chissà che l’anno prossimo…

Catania alla fine dei ’90 veniva detta la Seattle d’Italia e ancora oggi nell’isola rappresenta un faro col suo bel fermento culturale. Hai vissuto quella stagione?

Di Catania “Seattle d’Italia” si è detto tanto, forse anche troppo, finendo per glorificare un periodo che sì, presentava un fermento musicale evidente, ma a distanza di 20-25 anni molte volte continua a fagocitare tutto quel che c’è di nuovo. Tanti artisti sono passati da qui tra i ’90 e gli anni 2000, è innegabile. E tanti giovani catanesi venivano stimolati e producevano musica: molti di loro hanno fatto successo e ancora ora continuano a suonare ad alti livelli. Altri lavorano in ambito musicale ancor ora, pur non suonando più.

Da questo punto di vista quell’Era ha lasciato delle tracce molto forti. Alcuni di noi, qui nella produzione di Zanne, hanno vissuto quel periodo, altri sono cresciuti con i racconti di questa “età dell’oro”. I pareri di chi ha fatto e vissuto quel periodo sono però spesso discordanti.

E invece com’è attualmente la scena musicale catanese?

Sono poche le strutture in cui le numerose band locali possono esibirsi. Il fermento – soprattutto nel sottobosco alternativo – c’è sempre e tanti sono i progetti che ricevono più attenzione all’estero che in Italia.

Nonostante un leggero torpore, la scena musicale è forte, forse un po’ ammaccata ma forte. A parte le formazioni storiche, i giovani fanno sempre ben sperare. Musicalmente Catania è di mentalità aperta: ha una bella tradizione elettronica che ancora oggi fa uscire bei prodotti, c’è la sperimentazione e ci sono band più tradizionali. L’attitudine in giro è veramente indie, anche grazie alle numerose label in giro: dalla psichedelia allo shoegaze passando per il punk e il cantautorato si coprono veramente tutti i generi.

Gli Air saranno tra gli headliner del festival

Consigliaci dei nomi che secondo te ascolteremo negli anni a venire.

Sembrerà autoreferenziale… ma molte band che suoneranno al Festival ci sembrano pronte a restare in giro per un po’. A parte AIR, Einstürzende Neubauten, Soulwax, of Montreal, Fujiya & Miyagi che non hanno bisogno di presentazioni, siamo certi che i Fufanu non ce li toglieremo di torno presto. Sono lanciatissimi sin dall’esordio, con uno sviluppo di carriera rapidissimo. Il frontman è uno stretto collaboratore di Damon Albarn (con cui ha lavorato all’acclamato Everyday Robots) e aprono live di Blur, Gorillaz e Radiohead.

Gli Ulrika Spacek hanno appena pubblicato un disco clamoroso che vi consigliamo di ascoltare subito. I Mystery Lights si stanno creando una fanbase corposa. Hanno dietro le spalle una label incredibile, il loro sound è esplosivo e al Primavera Sound hanno dato spettacolo!

Coachella, Sònar o Burning Man?

La musica e l’organizzazione logistica del Coachella, la follia del Burning Man e l’atteggiamento cosmopolita del Sònar.

Chi ti piacerebbe ospitare a Zanne?

Tanti, tantissimi artisti, in realtà. Ma non vi diciamo chi per non mettervi ansia! Qualche tempo fa abbiamo risposto a questa domanda dicendo qualche nome e si è scatenato il panico sui social: qualcuno aveva capito fossero in line-up e il passaparola giunse addirittura alla band. Alla fine ci siamo fatti tutti una risata intercontinentale.

Quale invece il concerto che più credi abbia riscosso successo nelle passate edizioni (grazie per avermi fatto scoprire i Timber Timbre!!!)?

Timber Timbre è molto seguito! Il suo concerto fu elegante e maestoso. Gli artisti più seguiti sono stati i Franz Ferdinand insieme a Godspeed You! Black Emperor, Blonde Redhead e Swans. Ma in realtà il pubblico di Zanne è sempre attentissimo alle band più piccole. In molti si sono appassionati agli Ultimate Painting, ad esempio, o a Skip Skip Ben Ben o Dirty Beaches (che è da poco apparso anche in una puntata di Twin Peaks con la sua nuova band, in compagnia del figlio di David Lynch). Ci gratifica molto che la gente non venga al festival solo per i “soliti noti”. Anche questo è fare cultura, secondo noi.

Sentivo dire che lo staff dello Zanne è a maggioranza femminile, è vero?

Verissimo. Il team non è composto da tantissime persone, anzi… si ingrandisce però in fase di produzione con l’avvicinarsi del festival. La produzione attuale si è formata a cavallo tra la prima e la seconda edizione. I cambiamenti ci sono sempre ma il core (che scritto così sembra napoletano ma è inglese!) è invariato da anni. Ed è sempre molto, molto al femminile. Possiamo dire che le donne superano largamente il 75% del numero totale.

Chi verrà allo Zanne Festival di quest’anno, cosa dovrà mettere nello zaino?

Molto poco, in realtà! L’area food & drink sarà fornitissima (con prodotti adatti anche a chi soffre di intolleranze) e il centro di Nicolosi è raggiungibile anche a piedi. Speriamo ci siano tantissime foto sui social: quindi invitiamo tutti a scatenarsi con l’hashtag #Zanne2017 durante il weekend del 21, 22 e 23 luglio.

Poi… se si dorme a Zanne Camping è d’obbligo la crema solare. Non vorrete mica scottarvi a bordo piscina, vero?

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