Alla conquista degli States | Intervista ai Bee Bee Sea

Bee Bee Sea, tre ragazzi della provincia di Mantova, con 2 album e un Ep all’attivo, sono una delle più belle e interessanti realtà musicali underground italiane e internazionali. Divenuti famosi anche oltre oceano grazie al loro garage rock scanzonato, tanto che un loro brano (The Garage One) è finito addirittura nella soundtrack della fortunata serie Shameless. abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda a Damiano Nigrisoli (chitarra e voce) sul passato, sul presente e sul futuro di questa compagine che suona davvero niente male.

Iniziamo con il classico domandone di rito: come mai Bee Bee Sea? Ha un significato particolare?

Bee Bee Sea perché? (ride) Mah, soprattutto perché dovevamo cambiare il nome precedente, siccome era stato scartato negli Stati Uniti per vari motivi e questo rimandava al nome precedente per qualche altro stupido motivo. Ci piaceva, è facile da ricordare e suona bene direi…

Per curiosità, qual era il nome precedente?

Era The Nagers, un gioco di parole che veniva sostanzialmente dal mio cognome, Nigrisoli, suonava un po’ razzista secondo loro. Ci han detto: “Ragazzi con ‘sto nome qua, forse è meglio se non ci venite in America.” (ride) Allora abbiamo deciso di cambiare in Bee Bee Sea, appunto.

Ma com’ è che da Castel Goffredo siete sbarcati a Phoenix?

Sì, fa un po’ ridere in effetti, da un paesino nel mezzo al nulla della pianura Padana sino in America… Però è stato così, eravamo tutti alle prime esperienze: ragazzini di 18/19 anni, abbiamo iniziato a suonare insieme, addirittura il batterista suonava da 6 mesi, figurati che cazzo suonava (ride)… Abbiamo iniziato a fare cover degli anni ’60, classiconi, poi col tempo abbiamo iniziato ad aggiungere pezzi nostri e alla fine siamo diventati quello che siamo diventati.

Ho capito, invece dimmi di più di questo tour, che è iniziato l’altro ieri con il MI AMI…

Eh esatto, sarà una bella sessione estiva impegnativa. Avremo tutti i weekend impegnati, il 30 siamo a Londra, poi in giro per l’Italia , poi a metà Luglio si parte per l’America, staremo tre settimane. Si parte da New York fino ad Atlanta con alcune date in mezzo, poi molto probabilmente si prende un aereo e si va a Phoenix e da lì si fa tutta la west coast, da San Diego fino a Seattle.

Beh, io verrò a sentirvi a Vigheffio in provincia di Parma…

Ah sì, alla Fattoria giusto? Tu sei di lì?

Parlami un po’ del vostro ultimo album, Sonic Boomerang: come è nato, come sono nati pezzi come This Dog Is The King Of The Losers e altri…

Che posso dirti, l’abbiamo registrato a Febbraio 2017, quindi è già un anno sì, perché abbiamo concluso a maggio, abbiamo iniziato a farlo girare per varie etichette, fino a che non ci ha risposto la Dirty Water USA, che si è proposta di stamparci l’uscita in digitale e in cassetta, invece l’uscita in vinile l’ha curata la Wild Honey, quella di Franz Barcella di Bergamo, che fa un sacco uscite “megafighe” del genere. Poi ci hanno aiutato molto le varie recensioni, soprattutto negli Stati Uniti, attirando molto l’attenzione su di noi senza che ce ne rendessimo conto noi qua. Da lì è arrivato tutto il resto del tour. Abbiamo registrato il video di This Dog Is The King Of The Losers, che è stato tra gli ultimi brani di quella serie, e niente all’inizio sembrava una un po’ una “puttanata” con noi vestiti da cani nello spazio, al montaggio ci è parso carino e nulla, abbiamo avuto dei buoni riscontri anche qui.

Invece per quanto riguarda l’esperienza MI AMI, che è quest’anno è stato un successone, tantissima gente, successo mediatico… Voi come l’avete vissuta?

Mah, abbiamo fatto un buon live, è piaciuto, ha iniziato a radunarsi un po’ di gente. Forse eravamo un po’ dei pesci fuor d’acqua, nel senso che non è che ci fossero proprio le cose che piacciono a noi, però va beh, la pubblicità è sempre pubblicità e noi siam contenti.

Quali sono le cose che piacciono a voi? dei modelli a cui vi ispirate, i vostri ascolti in generale…

Di palese…  Thee Oh Sees, i Black Lips, i King Gizzard, le cose che più ci hanno ispirato per questo progetto. Poi ognuno ha le sue, tante sfumature diverse, ognuno ha i suoi gusti di riferimento, ma fondamentalmente queste sono le band per capire un disco dei Bee Bee Sea.

Per quanto riguarda il futuro, avete idee, un nuovo album?

Stiamo continuando a scrivere, abbiamo dei buoni pezzi, l’idea è di iniziare a suonarli live ma non so quando rientreremo in studio. Faremo uno Split EP con i Mother Island e dopo se ne riparlerà più avanti, non credo che nel 2018 registreremo altro.

Domandone: meglio l’Italia o l’America?

Eh non lo so, non ci son mai stato in America… Ci andrò per la prima volta, tutto pagato. Beh non male.

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