In Italia, in un’epoca non troppo lontana, il fascismo era al potere. Non esiste libro di storia che non ci abbia insegnato a temere i movimenti nazionalisti, i totalitarismi e a diffidare anche di certe forme di populismo. Oggi, però, possiamo considerare il nostro paese completamente immune dallo spettro di nuovi regimi? Quali sono i segnali che dovrebbero farci preoccupare?
È da interrogativi di questo tipo che nasce l’esigenza di trasferire nero su bianco pensieri di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma che fisiologicamente hanno bisogno di essere ordinati. Tuttavia c’è anche chi alla razionalizzazione preferisce l’ironia come il fumettista e scrittore Davide La Rosa che ha portato su carta la sua angoscia per il futuro trasformandola in umorismo.
Il risultato è Il libretto rosso del trio occhialuto antifascista, fumetto nel quale troviamo Sandro Pertini, Pietro Nenni e Giuseppe Saragat che impersonificano le forze del bene in contrapposizione al cattivo dei cattivi: Benito Mussolini. I tre paladini della Repubblica tornano dall’aldilà per combattere il nemico numero uno, anch’egli tornato in vita con l’intenzione di restaurare l’antica dittatura.
Il graphic novel pubblicato dalla neonata Fumetti di cane è surreale ed esplosivo proprio come la realtà che ci circonda, con la differenza che tra queste pagine si ride molto di più. I capitoli del libro sono organizzati come i livelli di un videogioco, dove i protagonisti per accedere agli episodi successivi devono affrontare ostacoli di ogni tipo. Compaiono personaggi impensabili come il druido vegano, Giovanni Muciaccia, Bruce Willis, Mastrolindo, il Re della Svezia, Pulcinella, Batman ed Enrico Mentana, il blastatore di mondi.
Il libretto rosso del trio occhialuto antifascista è una satira intelligente nei confronti di una società che, nonostante gli strumenti a disposizione, vive nella disinformazione, parla citando frasi lette in qualche gruppo di Facebook, aderisce a correnti politiche o di pensiero ispirato dal trend del momento e non si ferma ad analizzare il passato che così tanto avrebbe da insegnare al presente e soprattutto al futuro.
L’idea di realizzare un libro che potesse portare alla luce i vizi non solo della classe politica, ma anche della gente comune arriva da Mulholland Dave, il blog di Davide La Rosa aperto nel 2005. Fumetti disegnati male, sceneggiature, scritti, foto fatte a casaccio e tutto quello che mi passa per la testa. Così descrive il suo blog il fumettista lombardo, amato anche dal collega Sio che firma la prefazione di questo romanzo a fumetti:
Mi ha sempre fatto molto ridere anche quando non c’è niente da ridere nell’argomento affrontati. Come Enrico Letta, i fagiani o il fascismo. E, per questo, mi ha insegnato a capire cos’è l’umorismo, cosa sono le risate (per i più giovani: è quando fai: “Ah! Ah! Ah!”) (per i più vecchi: no, non ho detto “risotto”, ho detto “risate”)
Se volete ridere su argomenti che proprio non fanno ridere, aprire gli occhi e aiutare amici e parenti a salvarsi dalla minaccia della vuota retorica dei politici, Il libretto rosso del trio occhialuto antifascista è una lettura che porta non solo consapevolezza, ma provoca anche dipendenza. Missione non facile per un fumetto, ma grazie a Pertini, Nenni e Saragat la storia sembra più accessibile e spassosa.